L’intelligenza artificiale sta progredendo a grandi falcate e minaccia sempre più l’operato dell’essere umano, in particolare di artisti e creativi.

I vari modelli di intelligenza artificiale generativa vengono istruiti con i contenuti presenti sul Web che spesso sono protetti dal diritto d’autore e la questione sta sollevando sempre più polemiche, poiché il lavoro lo svolgono le persone, ma a guadagnarci sono le big tech dietro alle piattaforme basate sull’IA e tutti coloro che utilizzano i relativi strumenti.

Questo è il parere di molti creativi che vedono svilite le loro capacità e talenti, nonché i compensi, poiché chiunque può creare opere imitando lo stile di qualunque artista in pochi secondi semplicemente chiedendo all’IA del caso.

Il nodo da sciogliere è collegato al consenso che l’intelligenza artificiale non chiede al proprietario del contenuto, quindi ora gli artisti stanno chiedendo a gran voce che la questione venga regolamentata da parte del sistema giudiziario.

Gli artisti fanno causa alle società dietro l’IA generativa per la prima volta

Per la prima volta è stata aperta un’azione legale collettiva contro tre società che producono generatori di arte basati sull’intelligenza artificiale.

Gli artisti Sarah Andersen, Kelly McKernan e Karla Ortiz hanno chiamato in causa MidJourney, Stability AI e DeviantArt evidenziando che violano i diritti di milioni di creativi.

I sostenitori e gli sviluppatori degli strumenti di intelligenza artificiale si difendono rifacendosi alla dottrina del fair use, per la quale sarebbe possibile utilizzare materiale protetto da copyright per scopi formativi senza ottenere l’autorizzazione dal titolare dei diritti.

I creativi non sono tuttavia gli unici a temere l’intelligenza artificiale. L’appello di Musk, Wozniak e tanti altri è un esempio eclatante.

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