Nel primo pomeriggio di oggi, precisamente alle 14:14 ora italiana, L’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha effettuato il lancio della missione JUICE (acronimo di Jupiter Icy Moons Explorer) dallo spazioporto di Kourou, nella Guyana francese.

Il decollo del razzo vettore Ariane 5 sarebbe in realtà dovuto avvenire nella giornata di ieri ma, a causa di complicazioni atmosferiche, è stato rimandato ad oggi.

La sonda JUICE ha dunque appena iniziato il proprio viaggio che la porterà, fra circa 8 anni, ad esplorare quello che è il gigante del nostro sistema solare, Giove, insieme a tre delle sue lune, Europa, Ganimede e Callisto.

Gli obbiettivi della missione

Non si tratta di un viaggio breve, non è una passeggiata di piacere, la sonda JUICE dovrà percorrere ben 620 milioni di chilometri dal nostro pianeta per raggiungere la sua destinazione nel 2031. Ma quali sono gli obbiettivi della missione? Principalmente due.

Per chi non lo sapesse Giove ha numerose lune, non è possibile stabilire il numero preciso ma si crede siano almeno 79, presenta inoltre un sistema di anelli ed è quindi come se fosse un “piccolo” sistema solare: il primo obiettivo della missione è dunque cercare di capire come si formano e come evolvono i sistemi solari.

Il secondo obiettivo è capire se siamo soli nell’universo: ok detta così può sembrare una fandonia, non stiamo andando a cercare omini verdi su Giove sia chiaro, bensì a studiare tre delle sue lune,  Europa, Ganimede e Callisto. Si tratta di lune ghiacciate, ovvero ricoperte da una coltre di ghiaccio molto spessa all’esterno, ma che internamente presentano dell’acqua liquida.

L’acqua allo stato liquido, insieme a carbonio, idrogeno, azoto e ad una fonte di energia sono gli elementi fondamentali per sostenere la vita, vita che potrebbe dunque essere presente sotto il manto ghiacciato delle lune in questione, ovviamente sotto forma di micro organismi. La sonda JUICE non sarà in grado di individuare eventuali tracce della sua presenza, ma ci permetterà di capire se ci sono dei potenziali habitat, dandoci al contempo indicazioni su come future missioni potrebbero studiarli.

Gli strumenti in dotazione alla sonda JUICE

Inutile precisare come la missione abbia un elevatissimo livello tecnologico, ma quali sono gli strumenti che utilizzerà per i propri studi? La sonda JUICE vanta al suo interno 10 differenti strumenti, un terzo dei quali sviluppati dall’Italia, come italiani sono anche i pannelli solari montati sulla sonda, che sono i più grandi mai andati nello spazio, con una superficie di oltre 80 metri quadrati.

Tra le strumentazioni di bordo made in Italy meritano una menzione JANUS e MAJIS:

  • JANUS è una camera ad alta risoluzione che opera nelle bande ottiche del visibile e dell’infrarosso, ci consentirà di analizzare la superficie delle lune ghiacciate fornendoci informazioni sulla loro composizione. Lo strumento è stato sviluppato dall’Università Parthenope di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e realizzato da Leonardo, azienda che opera nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza.
  • MAJIS, costruita a sua volta da Leonardo, è una camera iperspettrale che consentirà di capire la composizione chimica delle lune, in modo da comprendere la loro eventuale abitabilità e capacità di ospitare la vita.

Come si sviluppa la missione

Dunque il lancio è andato a buon fine, la missione è partita e ora? Ora JUICE dovrà affrontare un viaggio di 8 anni prima di raggiungere la sua destinazione, ma il razzo vettore Ariane 5, sebbene sia il più potente disponibile a livello europeo, non potrà portare la sonda su Giove.

Per far sì che JUICE arrivi a destinazione verranno utilizzate quattro fionde gravitazionali, si tratta di una tecnica che utilizza la gravità di un pianeta per modificare il percorso e la velocità di un veicolo spaziale, dandogli in sostanza una spinta: verrà quindi sfruttata la Terra, Venere e poi ancora la Terra per altre due volte, in modo da ingrandire progressivamente l’orbita.

In seguito, grazie all’utilizzo di circa una tonnellata di combustibile, la sonda verrà fatta uscire dall’orbita del Sole e fatta entrare in quella di Giove; qui, nel sistema del gigante, verranno messe in atto altre 35 fionde gravitazionali sfruttando Giove, Europa, Ganimede e Callisto. Infine un’ulteriore manovra porterà la sonda nell’orbita di Ganimede.

Insomma, si tratta di un lungo viaggio per JUICE, un viaggio che porterà per la prima volta un satellite umano ad orbitare intorno alla Luna di un pianeta che non è la Terra; non ci resta che metterci comodi e attendere, tra qualche anno avremo sicuramente molte informazioni interessanti da analizzare.

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