Netflix ha rimosso le nuove regole contro la condivisione di password e account, quelle introdotte nelle scorse settimane visibili nella pagina del centro assistenza della piattaforma di streaming. Che sia segno di un ripensamento? Può darsi, come è pure probabile che Netflix nei prossimi giorni cambi tutto di nuovo, come successo già in precedenza per la stessa questione: evitare che gli utenti facciano sì che amici e altri utenti non paganti utilizzino il servizio gratuitamente, in modo illecito. Anche se stavolta gli indizi sembrano indicare una situazione leggermente più complicata.
A distanza di quasi un mese e mezzo, il 18 aprile Netflix ha confermato agli azionisti in una lettera la volontà di bloccare la condivisione abusiva delle password, anzi di renderla a pagamento, regolamentando così una pratica che, probabilmente sarà contrastata anche da noi. Si parte dagli Stati Uniti, ma l’azienda annuncia che le nuove norme arriveranno su molti Paesi entro giugno.
Indice:
Rimosse le regole che vietano di condividere le password di Netflix
Questa era la pagina con le FAQ in cui Netflix spiegava per filo e per segno le nuove regole contro la condivisione delle password, comprese le modalità per rilevare le attività sospette (tramite indirizzi IP, ID dei dispositivi e attività dell’account), i sistemi per sbloccare i dispositivi al di fuori della posizione principale e le tempistiche per dimostrare l’attendibilità del dispositivo da cui ci si collega. C’era tutto lì già da fine gennaio, pagina che è stata poi aggiornata nei giorni seguenti con alcune precisazioni relative soprattutto all’utilizzo di Netflix in viaggio e da località diverse dalla posizione principale.
Ebbene, di tutte queste indicazioni ora non c’è più traccia né in quella pagina riportata, né altrove. Le uniche parole in proposito riportate da Netflix nella sezione “Centro assistenza” sono le seguenti:
Un account Netflix è destinato a essere condiviso all’interno di un nucleo domestico (un gruppo di persone che vivono nella stessa posizione insieme al titolare dell’account). Le persone al di fuori del tuo nucleo domestico dovranno registrare un proprio account per guardare Netflix.
E anche andando ad aprire la pagina in cui l’azienda spiega che cos’è un nucleo domestico, Netflix non riporta altro che le stesse informazioni, con le stesse parole.
Alla luce di questo, viene spontaneo chiedersi se Netflix ha cambiato idea sulla condivisione delle password, non tanto nel senso di un’apertura ai (tanti) furbetti che in Italia e altrove si smezzano la spesa per usufruire del servizio pagando meno, ma nelle modalità di controllo degli utenti che potrebbero non essere consentite alla stessa piattaforma.
C’è un importante precedente che legittima questa ipotesi: il fatto che alcuni deputati del parlamento portoghese, circa un mese fa, hanno messo in discussione la legalità e il rispetto delle pratiche con cui Netflix intende controllare la condivisione delle password. Le regole cui accennavamo sopra potrebbero violare la normativa sulla privacy del GDPR (il regolamento generale sulla protezione dei dati).
(Queste procedure) implicano necessariamente l’utilizzo di strumenti di sorveglianza e di controllo, e il conseguente trattamento dei dati raccolti, dati che riguardano la vita privata dei consumatori hanno sottolineato i deputati al giornale portoghese Publico.
Siamo comunque nel campo delle ipotesi, nonostante la decisione di Netflix di rimuovere le nuove regole contro la condivisione delle password introdotte poco più di un mese fa potrebbe essere indicativa di una rianalisi. Intanto la piattaforma di Netflix nelle scorse settimane ha ufficializzato i nuovi divieti in alcuni paesi europei (non in Italia), paesi come la Spagna dove in quella medesima pagina citata contenente le FAQ sulla condivisione dell’account, sono riportate le nuove regole che vedete nello screenshot che segue.
In attesa di nuovi chiarimenti, ulteriori modifiche o di eventuali commenti da parte di Netflix sulla questione, vi suggeriamo di tenere d’occhio la pagina già citata sulla condivisione degli account. Ma vi aggiorneremo nei prossimi giorni se dovessero emergere ulteriori sviluppi in Italia.
Aggiornamento del 18 aprile: confermata la stretta sulle password e altre novità
Alcuni chiarimenti, come anticipato, sono arrivati assieme ai risultati finanziari del primo trimestre del 2023 e a qualche altra novità, riportati in un documento condiviso il 18 aprile con gli azionisti disponibile qui.
Per quanto riguarda la questione relativa alla condivisione abusiva delle password, la risposta alle nuove regole contro la condivisione impropria degli account entrate in vigore negli scorsi mesi in Spagna, Portogallo, Canada e Nuova Zelanda è stata soddisfacente per Netflix, che comunica a chiare lettere l’intenzione di implementarla anche in altri Paesi, fra cui gli Stati Uniti. Si parla di Q2, secondo trimestre del 2023 che si conclude a giugno, come periodo in cui introdurre le nuove regole in proposito.
Netflix non spiega quali saranno gli altri Paesi coinvolti, né precisa alcunché sulle modalità con cui la stretta sulla condivisione degli account verrà implementata ma verosimilmente anche l’Italia verrà coinvolta, se non subito almeno entro la fine dell’anno e con ogni probabilità le regole applicate saranno le stesse sperimentate e affinate negli utili mesi nei paesi pilota.
Le novità degli abbonamenti
Prendendo ad esempio la Spagna, dove i prezzi sono normalmente allineati con quelli del nostro paese è stata aggiunta la possibilità di attivare un utente extra a 5,99 Euro/mese per il piano Standard o due utenti extra a 5,99 Euro ciascuno, per il piano Premium per consentire ad amici o familiari fuori dal nucleo domestico di accedere al proprio abbonamento. e impostare una posizione principale che Netflix andrà a verificare.
L’utente extra avrà a disposizione il catalogo completo con la qualità dell’abbonamento principale (FullHD per Standard e 4K per Premium), inoltre potrà scaricare su un dispositivo i contenuti. L’utente avrà il suo account collegato con un profilo separato ma non potrà creare ulteriori profili nella pagina di gestione dell’account.
Contestualmente all’attivazione dei nuovi profili, nei paesi pilota sono state implementate delle strategie per scoraggiare la condivisione dell’account: prima di tutto l’utente deve specificare una posizione come base principale dell’account (in questo modo Netflix potrà verificare l’accesso tramite indirizzo IP. ndr), da questo momento in poi gli utenti che vogliono accedere all’account in mobilità o fuori dalla posizione principale devono verificare il dispositivo tramite codice temporaneo fornito dal titolare dell’account mediante verifica via mail o sms. Netflix monitora anche gli accessi per assicurarsi che venga fatto un uso proprio dell’account, ad esempio verificando che di tanto in tanto i dispositivi registrati si colleghino dalla posizione indicata come base.
Non sappiamo con certezza se gli stessi metodi saranno adottati anche negli altri Paesi che di qui a breve saranno coinvolti. Soprattutto alla luce del fatto che Netflix stessa ha dichiarato nella lettera di aver ritardato con un’implementazione capillare, prevista inizialmente per il primo trimestre dell’anno, proprio per affinare le misure in vista di quella che dovrebbe essere una stretta decisamente più ampia, ma ormai tutto fa pensare che anche da noi le regole saranno le stesse.
Al di là dell’addio ai DVD e Blu-Ray finora noleggiabili negli Stati Uniti, l’altra novità rilevante annunciata dall’azienda, riguarda l’aggiornamento della qualità dei piani Base più economici, che da 720p passano a 1080p, piani che ora supportano anche la visione in contemporanea su 2 dispositivi per volta (per ora in Italia l’aggiornamento è disponibile soltanto sul piano base con pubblicità).
Dunque, nelle prossime settimane aspettiamoci cambiamenti sia per quanto riguarda le novità appena riportate che per le nuove norme contro la condivisione abusiva delle password di Netflix, vi terremo aggiornati.
Leggi anche: Cosa guardare su Netflix ad aprile? Tutte le novità tra film, serie TV e originals
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