In queste ore, i giganti del mondo tech come Apple, Google e Amazon, stanno sicuramente tenendo d’occhio l’evolversi della situazione nel Regno Unito: in UK, infatti, è in arrivo una stretta in materia di concorrenza nei mercati digitali, che porterebbe le autorità ad attenzionare le società ricoprenti uno “Strategic Market Status”. La nuova proposta di legge verrà presentata alla House of Commons da Kevin Hollinrake MP, ministro di Enterprise, Markets and Small Business presso il Department of Business and Trade.
Indice:
Concorrenza nei mercati digitali: la nuova normativa UK
La nuova proposta di legge — “Digital Markets, Competition and Consumers (DMCC) Bill” —presentata dalla Competition and Markets Authority (CMA) in UK presenta diversi punti di notevole interesse e merita di essere conosciuta poiché la sua infrazione potrebbe costare delle sanzioni salatissime alle principali società operanti sui mercati digitali.
Il progetto parla apertamente di un legge studiata per promuovere la concorrenza e assicurare la tutela dei consumatori e tali finalità vengono perseguite anche mediante l’attribuzione alla Digital Markets Unit dell’autorità menzionata di nuovi ed importanti poteri funzionali a colpire eventuali pratiche scorrette.
In sede di presentazione della proposta, Sarah Cardell, Chief Executive della CMA, ha parlato di una normativa che tutela consumatori ed aziende e che, in ultima analisi, vuole favorire la crescita economica, gli investimenti e l’innovazione. I consumatori si rivolgono ai mercati digitali facendo affidamento sulla loro libertà e correttezza, pertanto i poteri della CMA vengono dipinti come necessari per assicurare il rispetto della legge e per sanzionare le società che infrangono la normativa a tutela dei consumatori; del resto, i vantaggi dei mercati digitali verrebbero meno a fronte di condotte lesive del libero gioco della concorrenza.
I tre punti cruciali
In sede di presentazione della proposta di legge, sono state enucleate le sue tre aree di interesse principale:
- La tutela dei consumatori: La CMA ha deciso di agire contro quelle pratiche scorrette che, alterando il gioco della concorrenza, vanno a detrimento sia dei consumatori che delle altre aziende operanti nello stesso mercato; quanto alla tutela dei consumatori, le pratiche attenzionate sono quelle che possono indurli con l’inganno a spendere denaro, come: recensioni false, “subscription traps” (i.e. contratti eccessivamente vincolanti) e pressione all’acquisto. I nuovi poteri consentiranno alla CMA di individuare eventuali violazioni senza che ogni singolo caso debba essere portato in tribunale e di applicare direttamente delle sanzioni pecuniarie fino al 10% delle entrate complessive della società responsabile dell’infrazione.
- Mercati digitali: I mercati digitali portano vantaggi sia per i consumatori che per le aziende e danno accesso a prodotti e servizi di ultima generazione; la nuova normativa UK vuole definire un nuovo approccio più adeguato all’era digitale e creare un corpus di regole che prevengano l’attuazione di pratiche scorrette da parte di società aventi uno Strategic Market Status.
- Concorrenza: La concorrenza è fondamentale perché il mercato di riferimento (UK) continui ad attrarre investimenti cruciali nelle prospettive di crescita. I poteri della CMA dovrebbero servire a sveltire l’attività d’indagine, così da fermare più rapidamente eventuali pratiche scorrette.
Lo Strategic Market Status di Apple, Google e Amazon
Dalla teoria alla pratica, la CMA ha spiegato che lo Strategic Market Status verrà riconosciuto alle società operanti nei mercati digitali e aventi entrate complessive superiori a 25 miliardi di sterline o superiori a 1 miliardo di sterline nel Regno Unito. Evidentemente, giganti come Apple, Google e Amazon non tarderanno a finire sotto l’occhio vigile dell’autorità britannica e le infrazioni eventualmente rilevate potrebbero costare molto care. Partendo dall’esempio di Apple, nel 2022 la casa di Cupertino ha registrato entrate pari a 283 miliardi di dollari, pertanto sarebbe esposta al rischio di sanzioni fino a 28,3 miliardi di dollari.
Dal governo britannico fanno sapere che alle società attenzionate potrebbe essere richiesto un maggiori impegno in termini di trasparenza sul funzionamento di app store e sistemi di recensioni. Nel caso di Apple, la richiesta potrebbe comprendere anche l’apertura all’installazione di app da store alternativi all’App Store; a motori di ricerca come Google, invece, potrebbe essere richiesto di aprire i propri dati alla concorrenza. La stretta sulle recensioni false, infine, potrebbe chiamare in causa Amazon.
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