ChatGPT ha ufficialmente introdotto nuovi controlli per gli utenti che permettono di disattivare la cronologia delle chat, impedendo così che le conversazioni vengano utilizzate come dati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. È possibile anche esportare le stesse cronologie per memorizzarle localmente e avere maggiore controllo sulla propria privacy e la gestione dei dati personali.
I nuovi controlli sono stati implementati per tutti gli utenti di ChatGPT e possono essere trovati nelle impostazioni del servizio, come annunciato dalla stessa OpenAI sul proprio blog ufficiale. Le conversazioni che iniziano con la cronologia delle chat disattivata non verranno utilizzate per addestrare e migliorare il modello della AI, né appariranno nella barra laterale della cronologia.
Le conversazioni verranno tuttavia conservate internamente per 30 giorni e potranno essere controllate da OpenAI soltanto per monitorare eventuali abusi della piattaforma, ma verranno in ogni caso eliminate definitivamente dopo 30 giorni. Decidendo di non fornire i dati personali per l’addestramento di ChatGPT si perderà in automatico la possibilità di conservare la cronologia delle conversazioni, anche se non sono ancora chiari i motivi di questa scelta.
ChatGPT aggiorna e migliora la gestione della privacy degli utenti
In precedenza, ChatGPT teneva traccia delle conversazioni e utilizzava i dati delle chat per perfezionare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Gli utenti potevano cancellare la loro cronologia delle chat solo su richiesta, ma qualsiasi conversazione poteva comunque essere utilizzata per migliorare i modelli, rappresentando un significativo problema di privacy soprattutto per quei dati sensibili che potevano essere condivisi da chi utilizzava la piattaforma in maniera professionale.
Proprio lo scorso marzo OpenAI si è trovata al centro di numerosi problemi a causa di un bug di ChatGPT, risolto prontamente, che ha esposto la cronologia delle conversazioni di alcuni utenti ad altre persone, portando il Garante della privacy in Italia a bannare la piattaforma nel nostro Paese, decisione che potrebbe essere revocata a breve se si rispetteranno alcune condizioni imposte dall’ente.
Ritornando invece alle nuove funzionalità introdotte nel chatbot, segnaliamo anche una nuova opzione che permette di esportare i propri dati di ChatGPT in un file che può essere archiviato localmente sul PC, mentre è nelle intenzioni di OpenAI di lanciare nei prossimi mesi un abbonamento a pagamento chiamato ChatGPT Business, utile per chi utilizza la piattaforma nel proprio lavoro, che di default non condividerà la cronologia delle chat per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
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