Brutte notizie per Apple arrivano dal Regno Unito: il colosso di Cupertino, infatti, potrebbe trovarsi costretto ad affrontare l’ennesima causa legale riguardante il throttling intenzionale di iPhone 6 e iPhone 6s, fenomeno divenuto noto con il termine di batterygate.

La causa in questione ha un valore di 1,6 miliardi di sterline ed è portata avanti da Justin Gutmann per conto degli utenti inglesi interessati dal throttling di Apple su iPhone 6 e iPhone 6s.

Nuove grane legali per Apple

Stando a quanto si apprende, Apple sta cercando di bloccare la causa facendo appello a un tribunale di Londra, quantomeno per prendere tempo e vedere se è possibile trovare una soluzione.

In particolare, gli avvocati del colosso di Cupertino sostengono che la causa è “priva di fondamento” e che solo un piccolo quantitativo di vecchie batterie per iPhone 6s è difettoso e per esse il produttore statunitense ha offerto la sostituzione gratuita.

A dire di Gutmann e dei suoi legali, il colosso di Cupertino avrebbe utilizzato milioni di batterie difettose e avrebbe poi provato a nascondere il problema attraverso appositi aggiornamenti software volti a limitare le prestazioni dei suoi iPhone.

L’avvocato Philip Moser ha anche fatto riferimento a degli accordi conclusi da Apple nel 2020 per mettere fine ad un’azione collettiva negli Stati Uniti e all’impegno preso dall’azienda nel 2019 con le autorità britanniche ad essere più chiara e in anticipo con gli utenti di iPhone sulla salute della batteria.

La posizione di Apple è ovviamente in netto contrasto, in quanto il produttore statunitense sostiene che il suo aggiornamento per la gestione dell’alimentazione, introdotto nel 2017 per gestire le batterie più vecchie o con un basso livello di carica, ha ridotto le prestazioni di iPhone 6 solo in media del 10%, escludendo in modo categorico di avere ingannato i suoi clienti.

A questo punto saranno i giudici a stabilire se una causa può essere intrapresa.

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