Al Google I/O 2023, fra i vari prodotti hardware e le tante novità software, l’azienda di Mountain View ha annunciato anche importanti novità per l’intelligenza artificiale e Google Bard. Nonostante sia ancora in fase sperimentale, è possibile provarlo molto facilmente, ma non in Italia e nemmeno in Europa. Il perché è presto detto: c’entra soprattutto il GDPR, e il fatto che Google non lo ha ancora allineato con le relative norme del regolamento europeo sulla protezione dei dati.
È per certi versi lo stesso discorso che c’è stato fra ChatGPT e il Garante della Privacy conclusosi un paio di settimane fa, discorso qui più ampio perché non riguarda soltanto l’Italia, e che potrebbe necessitare di molto più tempo per risolversi, lasciando indietro gli utenti dei paesi del vecchio continente, costretti a ricorrere alle VPN per usare Google Bard.
Indice:
Google Bard non funziona perché non rispetta il GDPR, principalmente
Google Bard è un chatbot basato su PaLM 2 che in occasione del Google I/O 2023 è stato arricchito con nuove funzioni e capacità, alcune già disponibili, altre in arrivo prossimamente. Basta accedere a bard.google.com col proprio account Google per poterlo utilizzare in inglese, in giapponese o in coreano, le uniche tre lingue disponibili per ora, a cui se ne aggiungeranno in futuro altre 40, fra cui l’italiano. Ma dall’Italia non si può accedere, come anticipato, perché per ora Google Bard non è disponibile in nessun paese europeo in cui vige il GDPR (General Data Protection Regulation: il regolamento generale sulla protezione dei dati personali in vigore dal 2018).
Come ChatGPT di OpenAI da noi si è scontrato contro le norme del Garante della Privacy, l’autorità di controllo designata anche ai fini dell’attuazione del regolamento europeo citato, anche Google deve fare i conti con la normativa in materia per rendere il suo chatbot disponibile in Europa. Serve quindi un adeguamento di Bard, che per ora spiega la sua posizione anche a chi glielo domanda direttamente.
Al perché Google Bard non è disponibile in Italia, risponde infatti il chatbot dicendo che c’è di mezzo il GDPR e le sue norme sul trattamento dei dati personali (raccolta, uso e archiviazione). Di buono c’è che si legge che Google è già al lavoro per adeguarsi al regolamento e che l’obiettivo è rendere Bard disponibile anche da noi, nonostante ci siano altri ostacoli da superare, fra cui licenze, certificazioni, questioni legate alla disinformazione e problemi di natura tecnica.
Come si legge dalla risposta qui sopra, Google non ha ancora rilasciato delle dichiarazioni ufficiali che spiegano perché Bard non è disponibile in Italia, ma leggere che Big G si sta dando da fare per adeguarsi alla normativa europea è di conforto per chiunque l’aspetti e non intenda ricorrere alle VPN.
Usare Google Bard in Italia con una VPN
Per usare Google Bard in Italia ora è necessario infatti avere una VPN, e no, quella dei Pixel legata a Google One non funziona e nemmeno funzionerà. È possibile sfruttare ad esempio NordVPN, un servizio che ne fornisce una da usare sia su browser che su app per qualsiasi dispositivo, è disponibile in offerta in questa pagina.
na volta attivata, basta impostare la propria posizione in un paese extraeuropeo per aggirare i blocchi legati alla geolocalizzazione e avere il pieno controllo sulla provenienza geografica camuffando il proprio indirizzo IP. Qui c’è l’elenco dei paesi in cui il chatbot di Google è disponibile, per inciso.
In questo modo è possibile usare Google Bard, accedendo a bard.google.com con il proprio account Google da Chrome, Safari, Firefox, Opera o Edge, a patto di avere almeno 18 anni. Chiaro, ci si dovrà interagire in inglese (o in coreano e in giapponese per ora), perché manca la lingua italiana come dicevamo, lingua che arriverà sì, ma probabilmente non prima dell’effettiva disponibilità del servizio.
Per ora è questo l’unico modo per provare Google Bard in Italia e in Europa, ma restiamo in attesa di eventuali dichiarazioni ufficiali da parte dell’azienda di Mountain View, che non escludiamo arrivino a breve alla luce della rapidità con cui la stessa società concorrente ha adeguato ChatGPT alle richieste del Garante della Privacy italiano. In questo caso c’è di mezzo l’Europa intera, ragion per cui ne va del successo di Google Bard farsi disponibile anche da noi.
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