Torniamo a occuparci del telescopio James Webb della NASA il quale continua a scandagliare lo spazio alla ricerca di indizi riguardanti la presenza di tracce di vita nell’universo nonché l’origine della stessa sul pianeta Terra. In tal senso, ovviamente, l’elemento chiave è l’acqua in quanto fonte di vita e costantemente ricercata anche sugli altri corpi spaziali. Qualche mese fa l’entusiasmo della comunità scientifica era stato rapidamente spento per via di una presunta scoperta di acqua su una serie pianeti tra cui TRAPPIST-1 b, scoperta poi smentita dallo stesso telescopio Webb.

Ebbene, torniamo a parlare della presenza di acqua su un corpo celeste, questa volta sotto forma di vapore acqueo attorno a una cometa apparentemente alla Fascia Principale di asteroidi, ovvero una regione di spazio compresa tra Marte e Giove all’interno della quale esiste la più alta concentrazione di asteroidi in orbita intorno al Sole. Vediamo tutti i dettagli.

James Webb ha rilevato tracce di vapore acqueo su una cometa

Il telescopio James Webb rappresentza il primo strumento talmente potente da poter consentire all’essere umano di studiare i corpi celesti della Fascia Principale con così tanto dettaglio. Utilizzando lo strumento NIRSpec (Near-Infrared Spectrograph) di Webb, gli astronomi hanno potuto scoprire la presenza di vapore acqueo nell’atmosfera della cometa 238P/Read potendo dimostrare che l’acqua del sistema solare primordiale avrebbe potuto essere conservata come ghiaccio in quella regione.

Il rilevamento ha generato alcuni interrogativi causati dall’assenza nella cometa di tracce rilevabili di anidride carbonica, a differenza di altri corpi celesti. Stando agli studi della materia, l’anidride carbonica rappresenta normalmente il 10 percento del materiale potenzialmente vaporizzato in una cometa. Il gruppo di ricerca ipotizza che la CO2 si sia dissipata nel corso di miliardi di anni o che la cometa in questione si sia formata in una parte relativamente calda del Sistema Solare che non poteva contare sull’anidride carbonica.

Nonostante i suddetti quesiti, una scoperta del genere rappresenta una pietra miliare nell’esplorazione scientifica dell’universo alla ricerca dell’origine della vita, come confermato da Stephanie Milam, Webb Deputy Project Scientist per Planetary Science:

“Comprendere la storia della distribuzione dell’acqua nel Sistema Solare ci aiuterà a comprendere altri sistemi planetari e se potrebbero essere sulla buona strada per ospitare un pianeta simile alla Terra”.

Nei prossimi mesi continuerà l’opera di analisi e osservazione di questa regione dello spazio tramite il telescopio James Webb alla ricerca di indizi che possano confermare o smentire se l’assenza di anidride carbonica sulla cometa 238P/Read rappresenti la norma per i corpi celesti di questo tipo oppure una sorprendente eccezione.

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