Tra i dispositivi presentati ufficialmente da Apple in occasione della Worldwide Developers Conference 2023 vi sono anche Mac Studio e Mac Pro, entrambi con il processore Apple M2 Ultra.
Si tratta della CPU più potente di Apple con 24 core per uso generico e fino a 76 core GPU integrati, una soluzione che dovrebbe essere in grado di garantire a chi acquisterà tali dispositivi un notevole incremento delle prestazioni ma che, ad ogni modo, potrebbe non riuscire a raggiungere i risultati dei processori concorrenti di AMD e Intel.
Apple M2 Ultra nei primi benchmark
Almeno ciò è quanto emerge dai test benchmark condotti su Geekbench 5 (potete trovare la relativa pagina seguendo questo link), piattaforma nella quale la CPU Apple M2 Ultra è riuscita a totalizzare 1.956 punti in single core e 27.945 punti in multi-core.
Così come viene messo in evidenza da Vadim Yurvey su Twitter, sulla versione 6 di Geekbench i risultati della nuova CPU del colosso di Cupertino saranno più bassi. Per esempio, Apple M1 Ultra su Geekbench 5 ha fatto registrare 23.686 punti ma su Geekbench 6 si è fermato a 17.551 punti e Apple M2 Ultra probabilmente su tale versione della popolare piattaforma di benchmark dovrebbe arrivare a circa 20.700 punti.
I processori per workstation per impieghi gravosi sono diversi dalle CPU desktop e server, in quanto dovrebbero fornire sia prestazioni molto reattive (come tutti i processori client) che prestazioni costantemente elevate con carichi di lavoro pesanti. In sostanza, devono essere in grado di garantire clock estremamente elevati quando è necessario.
La CPU Apple M2 Ultra è costituita da due system-on-chip M2 Max, progettati principalmente per MacBook Pro e Mac Studio, workstation che hanno un consumo energetico moderato e non supportano l’espandibilità.
Il SoC M2 Max non è stato progettato esattamente per clock elevati o per l’espandibilità, in quanto è possibile installare solo tanta memoria e tanto spazio di archiviazione in un PC compatto e, invece di aumentare i clock quando emerge un carico di lavoro pesante dal punto di vista computazionale, utilizza appositi acceleratori speciali integrati.
Inoltre, non è stato progettato per un numero estremo di core a causa dei limiti di alimentazione e raffreddamento e, pertanto due M2 Max non possono vantare i clock di Intel Core i9-13900K o di AMD Ryzen Threadripper Pro W5995WX e questo è il motivo per cui i risultati benchmark di Apple M2 Ultra non possono superare quelli dei due rivali di Intel e AMD.
C’è tuttavia da tenere presente che stiamo parlando di benchmark, test che non riflettono necessariamente le prestazioni nelle applicazioni del mondo reale e non tengono conto degli acceleratori speciali (presenti in quantità nella CPU di Apple).
In sostanza, nella “vita reale” Apple Mac Pro potrebbe effettivamente battere le workstation basate su CPU AMD e Intel nelle applicazioni per questo tipo di dispositivi. Staremo a vedere.
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