Un po’ per l’incedere delle intelligenze artificiali, un po’ per altri motivi, il metaverso è un argomento che in questi ultimi mesi è stato ridimensionato molto nella narrazione nazionale e internazionale. Domati i primi entusiasmi, il racconto che se ne fa di recente è meno propizio, spesso ricco di scetticismi e in generale più pragmatico, specie a fronte dei tanti investimenti risultati spesso sterili dalle aziende che più ci hanno puntato, Meta in primis.
È ancora presto per capire se lo stesso visore di Apple (in copertina) possa contribuire o meno ad alimentare l’interesse e lo sviluppo, pur avendo posto finora il focus più su interazioni e utilizzi meno da metaverso e più da digitale in rapporto al reale (non è un caso che in occasione della WWDC non c’è stata traccia della parola “metaverso”). Non sappiamo né come né dove l’azienda di Cupertino vorrà arrivare con Vision Pro, poiché molto dipenderà dal lavoro di Apple e degli sviluppatori, le cui soluzioni sono ancora in fase di sperimentazione.
Ciò nonostante, da parte degli utenti, di noi italiani nello specifico, per quanto il metaverso sia un concetto contorto e difficile da definire, risulta essere invece un argomento abbastanza popolare e conosciuto fra le persone. Rispetto agli infelici risultati di circa un anno fa, ora più di nove persone su dieci sanno cos’è in linea generale, quasi quattro su cinque sono perfino in grado di descriverlo, secondo quanto emerge da un recente studio di Ipsos che ha provato a fare luce sulla reazioni degli italiani al metaverso e ad altre nuove tecnologie.
Il rapporto fra italiani e metaverso: i risultati di un recente studio
La ricerca in questione da Ipsos, una società multinazionale di ricerche, e da Osservatorio Metaverso, un’organizzazione che studia il metaverso, ha preso in considerazione un campione di 1484 persone di età compresa fra i 16 e i 65 anni (il 48% dei quali con più di 46 anni, il 52% è di genere femminile, l’83% con titoli di studio di livello medio e alto). Obiettivo di questo studio è capire ad oggi quanto hanno attecchito negli italiani alcune nuove tecnologie, in primis il metaverso, che l’Accademia della Crusca ha definito come un “insieme di ambienti virtuali tridimensionali in cui le persone possono interagire tra loro attraverso avatar personalizzati”, per inciso.
Probabilmente il dato più interessante che emerge (dal comunicato stampa) è che il 92% degli intervistati dice di sapere cosa sia il metaverso, sebbene sorga qualche dubbio per il fatto che nel documento venga specificato soltanto un “ne hanno sentito parlare” a tal riguardo. Comunque, si legge anche che il 77% ha provato a descriverlo, mentre più della metà del campione ha saputo fornirne una descrizione simile a quella che ne danno gli esperti, definendolo cioè come un mondo virtuale con dinamiche di interrelazione che consentono di effettuare diverse attività.
Fra queste attività, si evince che il 32% del campione ne ha svolte più di cinque diverse fra cui giocare o trascorrere del tempo con amici per il 33% e acquistare oggetti reali o esplorare città per il 30%. Non sorprende ci sia poi Fortnite in cima ai mondi virtuali più visitati degli ultimi 6 mesi, seguito da Minecraft, Roblox, Second Life e The Sandbox, rispettivamente per il 15, 13, 8, 5 e 4%; non ha visitato alcunché il 68%, mentre il restante comprende Decentraland, Horizon Worlds, The Nemesis e altri.
Da segnalare anche la generale inclinazione positiva che emerge dal sondaggio, nonostante gli intervistati abbiano in alcuni casi manifestato alcuni dubbi per quanto riguarda la privacy, i costi elevati legati al possesso dei visori e ad altri rischi che il mix fra realtà fisica e virtuale potrebbe provocare. In generale il metaverso è tuttavia ritenuto utile per l’intrattenimento (gaming, film e concerti), per lo shopping, l’apprendimento e l’educazione.
Oltre al metaverso lo studio si è soffermato poi su alcuni dei temi in parte legati al settore. Agli intervistati è stato domandato quanto ne sapevano di realtà virtuale, avatar, intelligenza artificiale, realtà aumentata, criptovalute, NFT, blockchain e Web 3.0.
Staremo a vedere se Apple Vision Pro, gli investimenti di Meta e delle altre aziende impegnate nel metaverso porteranno davvero nei prossimi anni a una maggiore popolarità, necessariamente legata alla capacità di queste ultime di rendere la realtà virtuale e aumentata qualcosa di effettivamente utile, o quantomeno divertente. Come anticipato, proprio con la recente presentazione del nuovo visore di Apple non escludiamo possa farsi strada un approccio meno estremo, diverso rispetto al metaverso conosciuto finora, fortemente intessuto di digitale, rimpiazzato da una prospettiva molto più familiare perché più legata alla realtà aumentata.
In ogni caso, per maggiori informazioni sul sondaggio vi lasciamo con l’articolo di Ipsos dove sono reperibili maggiori dati e, in fondo, il link per scaricare il file .PDF della ricerca con tutti i dettagli.
Forse ti sei perso: Tutto su Apple Vision Pro: com’è fatto, come funziona e cosa ci si può fare e Il nuovo chip AI di Meta rivoluzionerà il metaverso
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