Anche Mercedes-Benz si sta dando da fare per implementare ChatGPT nel proprio assistente virtuale per automobili. È partito proprio oggi il relativo programma beta che per il momento riguarda più di 900 mila auto statunitensi equipaggiate con il sistema di infotainment MBUX, programma facoltativo a cui dovrebbe eventualmente seguire un’implementazione massiccia del chatbot di OpenAI, in collaborazione con Microsoft.
Si tratta di un primo passo importante nell’integrazione di soluzioni di intelligenza artificiale a bordo delle auto, soprattutto considerando il fatto che, per ovvi motivi, vanno ad arricchire i sistemi di controllo vocale a tutto beneficio di una migliore interazione fra utente e macchina. Nel presentare l’integrazione, Mercedes-Benz ha parlato infatti di un’integrazione che mira a migliorare il proprio assistente virtuale, che grazie a ChatGPT sarà in grado di gestire le conversazioni con dialoghi in linguaggio naturale, cioè non tramite domande e risposte secche alla Amazon Alexa o Google Assistant.
In questo modo la Casa della Stella a tre punte vuole pertanto rendere MBUX Voice Assistant conversazionale e più versatile, utile ad esempio anche per questioni insolite e per risolvere problemi più complessi. Nel comunicato stampa relativo Mercedes-Benz ha infatti spiegato che gli utenti che decideranno di partecipare al programma beta potranno chiedere all’assistente vocale tramite un “Hey Mercedes” dei dettagli sulla destinazione impostata, dei consigli per una nuova ricetta da usare per la cena o rispondere ad altre domande più complesse e particolari rispetto a quanto visto finora.
A garanzia di sicurezza e di privacy, il costruttore cita Microsoft Azure, la piattaforma cloud pubblica con cui sta collaborando per integrare ChatGPT, precisando che i dati dei comandi vocali raccolti sono archiviati nell’Intelligent Cloud di Mercedes-Benz, dove risultano prima anonimizzati e poi analizzati. I risultati di questa fase di test verranno utilizzati per migliorare l’assistente vocale, per renderla funzionale e più intelligente con un approccio che si allinea alle altre integrazioni delle soluzioni di OpenAI.
Per il momento non è ancora possibile provare quest’integrazione in Italia, né ci sono maggiori informazioni al riguardo, ma considerando che il programma beta in questione dovrebbe durare tre mesi, è probabile che ne sapremo di più già a fine estate.
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