In questi ultimi mesi l’intelligenza artificiale è divenuta uno degli argomenti più popolari nel settore della tecnologia, ciò grazie all’enorme successo ottenuto da ChatGPT, il rivoluzionario prodotto lanciato da OpenAI.
ChatGPT è andato via via acquistando i contorni di un vero e proprio fenomeno sociale, facendo registrare numeri crescenti per quanto riguarda il traffico ma, come sempre avviene, tutto ha una fine.
Ebbene, stando ad un nuovo report targato Similarweb, a giugno 2023 il traffico generato è diminuito del 9,7% e i visitatori unici sono diminuiti del 5,7%.
Prima flessione per ChatGPT
A quanto pare, per il momento Google non corre il rischio di essere superata dal sito dimostrativo della tecnologia di OpenAI, che si è trasformato in un fenomeno culturale.
E così, dopo che la crescita del traffico è andata stabilizzandosi, arriva anche la prima flessione e nel mese di giugno pure il tempo trascorso dai visitatori sul sito Web è diminuito dell’8,5%.
Probabilmente la diminuzione dello scorso mese è stata una sorta di calo fisiologico, ossia un fenomeno piuttosto comune in ambito tecnologico: dopo i primi mesi in cui è la curiosità per la novità a trainare le visite, pian piano i fruitori del servizio vanno stabilizzandosi su un livello che poi si mantiene con una certa costanza.
In sostanza, i curiosi vanno diminuendo e restano gli utenti che hanno deciso di usare ChatGPT per lavoro o per studio, sfruttando al meglio quelle che sono le sue potenzialità per le proprie esigenze.
Ricordiamo che il sito di ChatGPT è stato ideato da OpenAI come piattaforma dimostrativa di questo innovativo prodotto, con l’obiettivo di stuzzicare la curiosità delle aziende che desiderano integrarlo nei rispettivi servizi. Un esempio, in tal senso, è quello di Microsoft, che ha incorporato l’algoritmo GPT-4 di OpenAI nel servizio di chat di Bing, offerto come parte del motore di ricerca.
Ma, a differenza di Bing, il business di OpenAI non è incentrato sulla gestione di un sito Web di massa supportato da pubblicità: le principali entrate dirette generate da ChatGPT, infatti, provengono dagli abbonamenti venduti a coloro che desiderano accedere alla versione più recente e migliore.
A giugno 2023, peraltro, è diminuito anche il traffico generato dagli altri due principali siti di intelligenza artificiale, ossia Bing e character.ai e ciò sembra confermare che l’enorme curiosità suscitata dalle potenzialità IA è andata un po’ scemando.
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