Nella serata di martedì 25 luglio, oltre ad avere avviato il rilascio delle beta 4 per sviluppatori dei vari iOS 17, iPadOS 17, watchOS 10, tvOS 17, audioOS 17 e macOS 14 Sonoma, Apple ha rilasciato una nuova versione in anteprima di Xcode e, soprattutto, la nuova beta 2 di visionOS, ultimo arrivato tra i sistemi operativi della mela morsicata.

La seconda beta del sistema operativo che girerà a bordo del visore Apple Vision Pro, è un altro passaggio fondamentale che strizza l’occhio agli sviluppatori, sempre più invogliati (grazie anche a iniziative apposite) a sviluppare e testare le proprie app compatibili con il dispositivo (che arriverà negli Stati Uniti alla fine dell’anno); dall’analisi del codice, inoltre, emergono tante novità che analizzeremo di seguito.

Apple ha rilasciato la Beta 2 di visionOS

La seconda build in anteprima (codice 21N5207f) di visionOS 1 giunge a oltre un mese di distanza dalla precedente beta 1 (codice 21N5165g) ed è importante perché porta avanti un ciclo di sviluppo che interessa molto ad Apple, che negli ultimi giorni ha cercato di coinvolgere gli sviluppatori, soprattutto di terze parti.

Al momento la seconda beta di visionOS è accessibile esclusivamente agli sviluppatori registrati al programma Apple Developer: per accedervi, come anticipato, sarà necessario scaricare e installare la beta 5 di Xcode 15 (il download può essere effettuato da questa pagina, selezionando visionOS beta 2 nella tendina “View Details“).

È tuttavia doveroso sottolineare che il sistema operativo può essere testato esclusivamente su un dispositivo che esegue la più recente beta 4 di macOS 14 (non esiste infatti una versione di Xcode compatibile con i sistemi Windows). Per maggiori informazioni su visionOS e sul suo SDK, vi rimandiamo nuovamente alla pagina ufficiale sul portale per sviluppatori, alla sezione con tutta la documentazione e alle note di rilascio aggiornate.

Le novità emerse dalla beta 2 di visionOS

Nonostante nessuno sviluppatore abbia avuto ancora accesso all’Apple Vision Pro, la nuova beta 2 di visionOS (o meglio l’analisi del suo codice sorgente, via 9to5Mac) ci aiuta a comprendere ulteriormente cosa poterci aspettare dal dispositivo (qua vi avevamo parlato di cosa era emerso dalla beta 1). Di seguito riportiamo tutte le novità emerse dalla seconda versione in anteprima.

FaceTime su Apple Vision Pro

In fase di presentazione, Apple ha speso molto tempo per mostrare come Vision Pro potrà consentire una nuova esperienza di FaceTime nella realtà aumentata: l’utente sarà in grado di vedere le altre persone fluttuare intorno a sé e, nel caso in cui anche uno degli interlocutori abbia un visore, potrà vedere la sua Persona 3D (il suo avatar tridimensionale).

Grazie al nuovo firmware beta di visionOS scopriamo altre novità riguardo FaceTime per Apple Vision Pro: ad esempio, pare che il supporto per le chiamate di gruppo sia limitato a nove persone in contemporanea, almeno per quanto concerne le persone che appariranno “attorno” all’utente. Ciò è suggerito dal seguente messaggio associato all’app FaceTime: “Puoi bloccare fino a nove persone. Per bloccare questa persona, sbloccane prima un’altra”.

Sembra inoltre che la funzione “Environments”, che offre una serie di sfondi coinvolgenti che permettono di passare dal mondo reale a quello virtuale, sia compatibile con FaceTime e utilizzabile durante una videochiamata: in questo modo, entrambe le persone vedranno lo stesso sfondo, come se fossero fisicamente nella stessa stanza.

Per la privacy, visionOS cattura immagini per generare Avatar

A differenza di iPhone e iPad, Apple Vision Pro ha una funzionalità legata alla privacy che impedisce alle app di terze parti di accedere alle fotocamere integrate nel visore.

Le app saranno comunque in grado di acquisire foto e video ma visionOS generà un avatar (Persona 3D) dell’utente; la nuova beta 2 chiarisce questo aspetto, rinominando le impostazioni della fotocamera in “Persona Virtual Camera”.

Niente Face ID o Touch ID: visionOS sfrutta l’Optic ID

Mentre iPhone, iPad e Mac sfruttano Face ID e Touch ID come meccanismo biometrico di autenticazione e sblocco, Apple Vision Pro è dotato dell’Optic ID, un sistema che scansiona l’iride dell’utente. In alcuni casi, l’utente dovrà effettuare un doppio clic sul pulsante in alto per confermare l’autenticazione (in maniera analoga a quanto avviene, ad esempio, sugli iPhone quando si effettua un pagamento o il primo download di un’app).

Inoltre, restando sul tema, sembra che visionOS chiederà all’utente l’autenticazione tramite Optic ID per accedere alla modalità Mac Display (pensata per trasformare il visore in un monitor esterno per computer Mac): ciò dovrebbe impedire agli utenti ospite di accedere ai contenuti da un computer connesso al visore.

Possibilità di installare app da iPhone o iPad

Alla stregua di come è possibile installare le app su un Apple Watch utilizzando l’iPhone associato, su Apple Vision Pro sarà possibile installare le app dall’iPhone o iPad associato. Per quanto prevedibile, questa novità che investe visionOS emerge dall’analisi del codice sorgente della beta 4 di iOS 17 e iPadOS 17. Ecco le stringhe di codice incriminate:

Questa app è disponibile solo per Apple Vision Pro.

Questa verrà scaricata sul tuo Apple Vision Pro. Se il download non si avvia automaticamente, apri l’App Store sul tuo Apple Vision Pro, quindi vai su Acquistati per scaricarla manualmente.

Su visionOS il puntatore è la mano dell’utente

In una delle sessioni di contorno del WWDC 2023, Apple ha messo in mostra alcune delle funzionalità di accessibilità di visionOS. Tra queste, rientra un puntatore a forma di mano che va a replicare all’interno del mondo virtuale il movimento che, nel mondo reale, l’utente sta compiendo: in questo modo, l’utente sa sempre dove sta facendo clic nell’interfaccia. Tale funzionalità è stata aggiunta nella seconda beta di visionOS e può essere abilitata stringendo due volte tra loro il dito medio e il pollice.

Altre novità tra “trucchi” e risoluzione di problemi

La beta 2 di visionOS ci aiuta a scoprire anche come potere far fronte ad eventuali problematiche o come comportarsi se il visore dovesse “piantarsi” o smettere di funzionare.

  • Ricalibrare rapidamente i sensori di tracciamento
    Se, per qualche motivo, Apple Vision Pro dovesse smettere di tracciare correttamente gli occhi o le mani dell’utente in fase di utilizzo, all’interno di visionOS è previsto un modo per ricalibrare rapidamente i sensori. Basterà premere quattro volte il pulsante in alto. Successivamente, visionOS porterà l’utente alla schermata di calibrazione, la stessa che appare anche durante la prima configurazione del dispositivo (anche al simulatore).
  • Chiusura forzata delle app in caso di bug o malfunzionamenti
    Per “pareggiare” qualsiasi altro sistema operativo che, specie nelle fasi di sviluppo può presentare bug o malfunzionamenti, anche visionOS gode di un meccanismo per chiudere in maniera forzata le app: basterà tenere premuti contemporaneamente la Digital Crown e il pulsante posto in alto.

visionOS ci aiuta a scoprire altri segreti di Apple Vision Pro

All’interno della beta 2 di visionOS vi sono le “prove visive” di qualcosa che Apple ha annunciato in fase di presentazione del Vision Pro. Nello specifico, il visore ha alcune parti modulari pensate per adattarsi al meglio alle diverse forme del viso.

Dal codice è emersa una guida animata (la potete vedere qui sotto) che mostra agli utenti come sostituire il Light Seal, un sistema modulare che, insieme al blocco unico in vetro laminato che costituisce la superficie ottica anteriore, si aggancia alla parte morbida a contatto con il viso ed è disponibile in diverse forme e dimensioni.

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Iniziative di Apple in ottica Vision Pro

In settimana l’azienda ha annunciato una nuova serie di eventi chiamata “Incontra gli esperti dell’App Store”: nell’arco del mese di agosto, ci saranno sessioni, sia online che in presenza, attraverso cui gli sviluppatori, che lavorano alle varie piattaforme della mela morsicata, potranno riunirsi per conoscere tutte le novità dello store di Apple.

Per fare domanda a uno di questi eventi, gli sviluppatori interessati (solo accreditati) dovranno visitare il portale degli sviluppatori Apple nella sezione dedicata all’App Store.

Sono previste anche sessioni speciali dedicate al visore Apple Vision Pro: in questo caso, gli sviluppatori potranno provare le loro app su un dispositivo reale prima della sua effettiva uscita nel 2024. Tali sessioni si terranno nei “Labs per sviluppatori” che (come promesso) stanno aprendo in città come Cupertino, Londra, Monaco, Shangai, Singapore e Tokyo. Le app di terze parti sono infatti una parte fondamentale sia dell’intero ciclo di sviluppo del prodotto che della sua riuscita ed è bene che Apple stia cercando di coinvolgere gli sviluppatori terzi.

Arriva il Developer Kit per Apple Vision Pro

Oltre a tutto questo, Apple ha mantenuto la promessa di rilasciare il primo Developer Kit, utile per lo sviluppo e il test delle proprie app su visionOS attraverso un dispositivo “reale” e non solo al simulatore. Nella serata di lunedì sono state aperte le registrazioni: per procedere con la “domanda” è necessario essere uno sviluppatore accreditato del programma Apple Developers Program (trovate qua maggiori informazioni al riguardo).

Questo significa che i dispositivi, non ancora “definitivi”, saranno presto (non è ancora chiaro quando) nelle mani di persone esterne ad Apple che, di conseguenza, sta studiando un piano per evitare che nessun dettaglio sul kit per sviluppatori venga diffuso al pubblico e per evitare che qualche sbadato possa dimenticare il suo kit da qualche parte (e secondo quanto riferito da MacRumors, il colosso di Cupertino dovrebbe sfruttare un AIrTag per tenere traccia dei kit che potrebbero essere persi o rubati).

Una volta che gli sviluppatori avranno in mano il visore Vision Pro non potranno condividere nulla. Il prodotto è vincolato da un accordo rigoroso che delinea tutte le cose che gli sviluppatori devono fare per evitare che i kit per sviluppatori Vision Pro finiscano nelle mani sbagliate.

I requisiti per ricevere il kit per sviluppatori

Agli sviluppatori che verranno scelti per ricevere il Developer Kit del visore Apple Vision Pro in modo da testare “con mano” le proprie app su visionOS e con tutte le potenzialità del dispositivo, Apple richiederà di compilare un modulo con tutte le informazioni sulle dimensioni (perché, come noto, il dispositivo va adattato alla testa di chi lo indossa).

Dal seguente tweet di Mark Gurman si evince che gli sviluppatori utilizzeranno un’app chiamata Measure and Fit attraverso il proprio iPhone: essa sfrutterà la fotocamera dello smartphone per determinare la dimensione appropriata per le Head Band (la fascia che fa presa sulla nuca) e Light Seals. Gli sviluppatori coinvolti dovranno anche indicare dettagli sulla loro vista (e secondo Gurman, eventualmente, le lenti graduate saranno inviate direttamente da Zeiss allo sviluppatore).

In conclusione va ricordato che Apple Vision Pro non arriverà sul mercato (statunitense in primis) prima del 2024 e il suo prezzo partirà da 3499 dollari. Il colosso di Cupertino sta cercando di far fronte a una sfida immensa per arrivare pronta all’appuntamento con l’era dello Spatial Computing.

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