Ci sono svariate affascinanti sfide nel mondo scientifico, problemi a cui gli scienziati si dedicano da anni e che, se risolti, potrebbero migliorare la vita di tutti. Fra questi figura sicuramente il materiale superconduttore a temperatura e pressione ambiente, chimera inseguita dai fisici di tutto il mondo per diverso tempo.

Ora però sembra che un team di scienziati coreani sia riuscita a realizzare un materiale dotato di queste caratteristiche, vediamo insieme qualche dettaglio. 

In Corea potrebbero aver creato il primo superconduttore a temperatura ambiente e pressione ambiente

A inizio settimana è apparso in rete un documento intitolato “Il primo superconduttore a temperatura ambiente a pressione ambiente”, che ha subito suscitato grande interesse e ovviamente scetticismo all’interno della comunità scientifica.

Sukbae Lee e Ji-Hoon Kim, entrambi scienziati dei materiali presso il Quantum Energy Research Center ( Q-Centre ) di Seoul, in Corea, insieme a Young-Wan Kwon della Korea University asseriscono di essere riusciti a creare una forma modificata del minerale piombo apatite che mostra segni rivelatori di superconduttività.

Prima di procedere cerchiamo di semplificare il tutto e renderlo più comprensibile: lo scopo di questo tipo di ricerche è quello di identificare un materiale che sia in grado di condurre l’elettricità senza resistenza. Ciò consentirebbe notevoli vantaggi in campo elettrico ed elettronico, visto che non si avrebbero più perdite di energia dovute alla dissipazione del calore.

Secondo quanto condiviso dagli scienziati sopra menzionati, il materiale da loro creato (chiamato LK-99) avrebbe quindi mostrato segni di superconduttività, fra questi un flusso di corrente senza resistenza, l’espulsione del campo magnetico dal materiale tramite l’effetto Meissner (per dirla terra terra è un test nel quale un materiale superconduttore dovrebbe levitare quando viene posizionato su un magnete) e una temperatura critica e un campo magnetico critico al di sotto dei quali si verifica la transizione superconduttiva.

In seguito è stato condiviso un altro articolo, scritto da Lee e Kim in collaborazione con altri colleghi, il documento riporta diversi dettagli del primo e descrive la sintesi del materiale superconduttore in modo più dettagliato (sarebbe stato realizzato mescolando polveri contenenti zolfo, ossigeno e fosforo e quindi riscaldando il risultato ad alte temperature per diverse ore; la cottura avrebbe causato reazioni che hanno trasformato la miscela in un materiale superconduttivo grigio scuro). È stato anche condiviso un video di cui potete prendere visione qui.

Come anticipato, sono state mosse diverse critiche al lavoro dei due scienziati (critiche che non analizzeremo nel dettaglio) ma, secondo quanto riportato, l’esperimento sarebbe facilmente riproducibile visto che non necessiterebbe di particolari strumentazioni. Sarà dunque solo questione di tempo prima che altri team di scienziati possano avvalorare o eventualmente smentire quanto inizialmente condiviso.

Qualora tutto venisse confermato, si tratterebbe di una svolta epocale nella storia della fisica che potrebbe portare a cambiamenti rivoluzionari nell’elettronica grazie al primo materiale superconduttore a temperatura e pressione ambiente, come sempre in situazioni del genere però, lo scetticismo è d’obbligo almeno finché tutto non venga  eventualmente confermato; alcuni di voi potrebbero ricordare la figuraccia del laboratorio del Gran Sasso di qualche anno fa, quando asserirono di aver superato la velocità della luce, salvo poi scoprire che i dati erano stati falsati dalla presenza di briciole di pane nei macchinari.

Aggiornamento

Nelle ultime ore è stato pubblicato un nuovo articolo, a cura di Sinéad M. Griffin, fisica che lavora al Lawrence Berkeley National Laboratory sulla fisica delle alte energie e sulla materia condensata, nel quale vengono effettuate alcune simulazioni che confermano quanto inizialmente annunciato dai ricercatori sud coreani.

Quello che vedete qui sopra è un tweet di Andrew Cote, ingegnere nel campo dei semiconduttori per il settore dell’energia rinnovabile, che fornisce una spiegazione di quanto emerso dalle simulazioni di cui sopra.

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