Negli Stati Uniti si svolge ogni anno un concorso chiamato Hack-a-Sat, evento sponsorizzato dallo Space Force e dall’Air Force Research Laboratory il cui scopo è quello di migliorare la sicurezza informatica dei satelliti del Dipartimento della Difesa americano.
Quest’anno il concorso è stato vinto dal team italiano mHACKeroni che è riuscito a battere altri team internazionali di ricercatori nell’ambito della sicurezza informatica prendendo il controllo di un satellite in orbita.
L’annuale concorso Hack-a-Sat vinto dal team italiano mHACKeroni
Come anticipato in apertura, il concorso Hack-a-Sat di quest’anno è stato vinto da una squadra proveniente dal Bel Paese, oltre ad essere riusciti a distinguersi rispetto agli altri concorrenti, c’è un aspetto interessante del concorso di quest’anno.
Nelle passate edizioni, i vari team di ricercatori coinvolti si sfidavano con simulazioni satellitari a terra (chiamate FlatSats) e poi utilizzando riproduzioni digitali di laboratorio, lo scopo del concorso è noto come “cattura la bandiera (CTF)” e consiste nell’individuare stringhe di testo, chiamate “flag”, che sono nascoste in programmi o siti web volutamente vulnerabili.
Quest’anno però è stato utilizzato un vero satellite, appositamente realizzato da The Aerospace Corporation in collaborazione con SSC, si tratta del Moonlighter, lanciato su uno SpaceX Falcon 9 dalla Stazione Spaziale Internazionale il 5 giugno e successivamente schierato nell’orbita terrestre bassa il 6 luglio. Questo satellite è un CubeSat 3U (cioè è composto da tre unità di 10 x 10 x 10 centimetri) e non verrà abbandonato a sé stesso concluso il concorso Hack-a-Sat, ma sarà utilizzato in futuro come banco di prova per la sicurezza informatica del Dipartimento della Difesa.
Le cinque squadre finaliste, selezionate tra più di 700 inizialmente in competizione nel turno di qualificazione di aprile, hanno gareggiato in “due sfide a terra e sette sfide in orbita mettendo alla prova le loro abilità spaziali tra cui operazioni di veicoli spaziali, comunicazioni in radiofrequenza e retromarcia”. Tra le operazioni richieste figurava l’hacking del satellite Moonlighter così da utilizzarlo per scattare una foto di un bersaglio terrestre di loro scelta e scaricarla su una stazione a terra, inoltre era necessario aggirare i blocchi del satellite sull’immagine di determinati bersagli terrestri.
L’annuale concorso Hack-a-Sat, come già detto, è stato vinto dal team italiano mHACKeroni, un conglomerato di cinque team italiani di ricerca informatica che si sono aggiudicati il primo premio di 50.000 dollari.
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