Nella serata di ieri, martedì 30 agosto, oltre ad avere avviato il rilascio delle beta 8 per sviluppatori dei vari iOS 17iPadOS 17watchOS 10tvOS 17 e audioOS 17, Apple ha rilasciato una nuova versione in anteprima di Xcode e, soprattutto, la nuova beta 3 di visionOS, ultimo arrivato tra i sistemi operativi della mela morsicata.

La terza beta del sistema operativo che girerà a bordo del visore Apple Vision Pro, si configura come un altro passaggio fondamentale nel percorso di sviluppo, un aggiornamento rivolto sia a coloro che hanno già messo le mani sul Vision Pro Developer Kit che a coloro che sfruttano il simulatore parte dell’SDK. Dall’analisi del codice, inoltre, emergono tante novità che analizzeremo di seguito.

Apple ha rilasciato la Beta 3 di visionOS

La terza build in anteprima (codice 21N5233f) di visionOS 1 giunge a oltre un mese di distanza dalla precedente beta 2 (codice 21N5207f) ed è importante perché porta avanti un ciclo di sviluppo che interessa molto ad Apple, che da alcune settimane ha iniziato a fornire i primi Vision Pro Developer Kit fisici agli sviluppatori accreditati.

Al momento, la terza beta di visionOS è accessibile esclusivamente agli sviluppatori registrati al programma Apple Developer: per accedervi, come anticipato, sarà necessario scaricare e installare la beta 8 di Xcode 15 (il download può essere effettuato da questa pagina, selezionando visionOS beta 3 nella tendina “View Details“).

È tuttavia doveroso sottolineare che il sistema operativo può essere testato esclusivamente su un dispositivo che esegue la più recente beta 6 di macOS 14 (non esiste infatti una versione di Xcode compatibile con i sistemi Windows). Per maggiori informazioni su visionOS e sul suo SDK, vi rimandiamo nuovamente alla pagina ufficiale sul portale per sviluppatori, alla sezione con tutta la documentazione e alle note di rilascio aggiornate.

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Le novità emerse dalla beta 3 di visionOS

Ora che i primi sviluppatori hanno avuto accesso all’Apple Vision Pro o, più precisamente, sul suo Developer Kit (una versione non ancora definitiva del dispositivo), iniziano a emergere i primi feedback in tal senso.

In ogni caso, la nuova beta 3 di visionOS (o meglio l’analisi del suo codice sorgente, via 9to5Mac) ci aiuta a comprendere ulteriormente cosa poterci aspettare dal dispositivo. Prima di analizzare tutte le novità emerse dalla terza versione in anteprima del neonato sistema operativo, vi rimandiamo ai link con le novità emerse dalle due precedenti versioni in anteprima.

Emergono maggiori dettagli sull’Optic ID

Dopo Touch ID e Face ID, con visionOS abbiamo iniziato a familiarizzare con l’Optic ID, una nuova tecnologiadi autenticazione biometrica che scansiona l’iride dell’utente, creata da Apple appositamente per l’inedito Vision Pro.

Dalle precedenti versioni in anteprima di visionOS era emerso che per sfruttare Optic ID per confermare gli acquisti sull’App Store o pagare con Apple Pay era necesario effettuare un doppio clic sul pulsante superiore del Vision Pro.

Dalla nuova beta 3, emerge che, qualora l’iPhone dell’utente si trovasse nelle vicinanze e fosse stato sbloccato recentemente, l’Optic ID sarà sempre disponibile. Se l’autenticazione con l’iride fallisce, verrà mostrata una tastiera virtuale per l’inserimento della password.

Novità per la funzionalità “Environments”

Gli “Environments” sono una peculiarità di visionOS e del Vision Pro: costituiscono gli scenari in realtà aumentata che uniscono l’ambiente reale con quello virtuale.

Essi funzionano anche durante le chiamate FaceTime (se tutti gli utenti hanno un Vision Pro) ma non saranno forniti di default con il visore (probabilmente per risparmiare spazio di archiviazione): per rendere chiaro questo aspetto, Apple ha introdotto un nuovo messaggio che avvisa gli utenti quando non tutti i partecipanti a una chiamata FaceTime hanno effettuato il download dello stesso “Environment”.

Nuove opzioni di accessibilità

Per venire incontro alle esigenze di qualsiasi utenti, un po’ nell’ottica dell’inclusività, Apple ha mostrato in anteprima alcune delle funzioni di accessibilità per controllare il Vision Pro.

Il metodo principale per controllare il visore saranno gli occhi e le mani ma il colosso di Cupertino fornirà alcune alternative: ad esempio, nel caso in cui l’utente non fosse in grado di avvicinare il pollice con un altro dito, potrà controllare il visore con un gesto apposito che prevede l’utilizzo di entrambe le mani.

Inoltre, sarà possibile tracciare un singolo occhio, nel caso in cui, ad esempio, l’utente avesse un occhio finto o non ci vedesse da un occhio.

In visionOS manca ancora il supporto ai mouse

Secondo quanto comunicato da Apple, gli utenti dovrebbero essere in grado di collegare un mouse o una tastiera Bluetooth al Vision Pro per potere interagire stile computer con determinate app.

Dalla beta 3 di visionOS emerge un nuovo avviso che informa l’utente che l’input del mouse non è attualmente supportato dal sistema operativo.

Nuove icone e nuovi suoni di sistema

Dalla nuova beta 3 di visionOS emergono anche un paio di novità “estetiche” relative a icone e suoni di sistema.

Per quanto concerne le icone, dalla galleria sottostante potete apprezzare la nuova icona per la cartella “App compatibili“, che viene mostrata nella schermata principale, confrontata con quella presente fino alla beta 2: la nuova icona, più generica, è la stessa che Apple ha messo in mostra nelle immagini e nei filmati stampa relativi al sistema operativo (sintomo che le prime due versioni in anteprima erano piuttosto datate).

Inoltre, è stata aggiunta una nuova icona (in alto nell’immagine di destra), che evidenzia quando il dispositivo perde la connessione a internet. Oltre ad alcune icone, Apple ha aggiornato anche alcuni effetti sonori di sistema di visionOS.

Manca ancora molto tempo al rilascio di visionOS

Ogni volta che parliamo di qualcosa riguardante visionOS e, più in generale, l’atteso Apple Vision Pro, mettiamo un po’ da parte il fatto che il dispositivo non sarà disponibile prima del 2024 (negli Stati Uniti, in Italia ancora dopo).

Apple ha infatti molto tempo per cercare di mettere a punto ogni aspetto del sistema operativo e completarlo senza fretta, ora con l’aiuto dei primi sviluppatori che hanno ricevuto il Developer Kit “fisico”.

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