Confermando le indiscrezioni trapelate nelle scorse settimane, AMD ha finalmente tolto i veli ai primi processori Ryzen realizzati con design ibrido e caratterizzati dalla coesistenza di core ad alte prestazioni e core efficienti. I nuovi modelli, due per la precisione, rientrano nella serie di CPU mobile a basso consumo Ryzen 7040U e, inutile nasconderlo, rappresentano la risposta dell’azienda di Sunnyvale alle proposte del competitor Intel che aveva introdotto questo design a partire dalla serie Core 12a gen.

AMD in realtà aveva già anticipato l’intenzione di utilizzare questo tipo di approccio sui prodotti della linea Ryzen mobile, il tutto abbinando core Zen4 “standard” e core Zen4c a basso consumo, soluzioni queste ultime prese in prestito direttamente dai processori server EPYC Bergamo.

AMD Zen4c è la risposta all’architettura ibrida di Intel

Anche se arriva con un paio d’anni di ritardo, il debutto di questo nuovo design ibrido targato AMD rappresenta se non una risposta quantomeno un chiaro segnale che la scelta fatta da Intel con Alder Lake andava forse nella direzione giusta. Il tutto prende spunto dall’approccio big.LITTLE, finora prerogativa dei processori (o SoC) per dispositivi mobili che, dati alla mano, sembra funzionare piuttosto bene anche sulle CPU x86 per notebook e desktop.

Tornando all’annuncio di AMD, per questa importante novità l’azienda di Lisa Su ha scelto (per adesso) due processori di fascia media per notebook, si tratta nel dettaglio di Ryzen 5 7545U e Ryzen 3 7440U. Questi nuovi modelli sono di fatto i primi a utilizzare l’approccio ibrido con core Zen4 e core Zen4c, molto simile all’opzione P-Core/E-Core che ritroviamo sui processori Intel di ultima generazione. Sottolineiamo “simile” in quanto AMD ha fatto importanti distinguo a riguardo che ora vedremo nel dettaglio.

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Le novità delle nuove CPU AMD  “ibride” con core Zen4c

AMD ha fornito diversi dettagli tecnici sui nuovi processori Ryzen 7040U, soprattutto per quanto concerne la natura dei core Zen4c e le differenze con gli E-Core di Intel. Stando a quanto dichiara l’azienda, i core Zen4c condividono lo stesso set di istruzioni di Zen4, supportano l’SMT (l’Hyper Threading di Intel che manca sugli E-Core) e, cosa più importante, garantiscono lo stesso IPC di Zen4. Altra caratteristica di rilievo, i core AMD Zen4c non necessitano dello scheduler e vengono “trattati” dal sistema operativo come normali core Zen4, lo stesso vale per gli altri software, giochi inclusi. I Ryzen 5 7545U e Ryzen 3 7440U fanno parte della famiglia di APU AMD Phoenix, in questo caso rinominata Phoenix 2 o Little Phoenix che, tra le sue peculiarità, prevede un massimo di 6 core, divisi tra 2 core Zen4 e 4 core Zen4c.

Facendo parte della famiglia Phoenix2, va detto che queste soluzioni non prevedono l’integrazione di core XDNA per l’accelerazione AI e anche il reparto GPU integrata è inferiore rispetto alle APU serie Ryzen 7000 più potenti. Stando a quanto riportato dalla stessa AMD, a bordo di queste APU è presente un chip RDNA3 Radeon 740M dotato di 4 CU (Compute Unit), un terzo rispetto alla Radeon 780M per intenderci. L’utilizzo dei core Zen4c permette però di incrementare la densità dei core riducendo le dimensioni del 35%, garantendo un’ottima efficienza energetica senza rinunciare (sempre secondo AMD) a prestazioni ed evitando “compromessi” software (vedi Intel Thread Director ad esempio). L’unico parametro sacrificabile, se così vogliamo chiamarlo, sembra essere a questo punto la frequenza operativa dei core Zen4c, caratteristica che però AMD non ha discusso in questa occasione.


Tornando ai processori annunciati, Ryzen 5 7545U offre una configurazione a 6 core, con due core Zen4 e 4 core Zen4c, mentre il piccolo Ryzen 3 7440 prevede l’utilizzo di un solo core Zen4 e tre core Zen4c. I due modelli condividono lo stesso TDP configurabile tra 15 e 30 watt e la GPU Integrata Radeon 740M, mentre rileviamo una sostanziale differenza nella dotazione di cache: Ryzen 5 7545U è equipaggiato con 22 MB di cache, mentre il fratello minore si ferma a 12 MB. Quest’ultimo dettaglio lascia intuire che i core Zen4C in questione sono dotati di una cache nettamente inferiore a quella di Zen4, ma come detto si tratta di dettagli che AMD non ha divulgato e che probabilmente discuterà in seguito.

Caratteristiche tecniche e considerazioni

A seguire riproponiamo le caratteristiche dei prodotti annunciati, ribadendo che al momento mancano dettagli sulle frequenze di clock per i core Zen4c, così come sulla dotazione di cache rispetto ai core Zen4.

AMD Ryzen 5 7545U – Scheda tecnica

  • Processo Produttivo TSMC 4 nanometri
  • Architettura Zen4 e Zen4C “Phoenix2”
  • 6 Core – 12 Thread
  • 2 Core Zen4 + 4 Core Zen4c
  • 22 MB di Cache
  • Frequenza Base 3,2 GHz
  • Frequenza Boost 4,9 GHz (non specificato per quali core)
  • Supporto DDR5
  • Grafica Radeon 740M
  • TDP configurabile tra 15 e 30 watt

AMD Ryzen 3 7440U – Scheda tecnica

  • Processo Produttivo TSMC 4 nanometri
  • Architettura Zen4 e Zen4C “Phoenix2”
  • 4 Core – 8 Thread
  • 1 Core Zen4 + 3 Core Zen4c
  • 12 MB di Cache
  • Frequenza Base 3,0 GHz
  • Frequenza Boost 4,7 GHz (non specificato per quali core)
  • Supporto DDR5
  • Grafica Radeon 740M
  • TDP configurabile tra 15 e 30 watt

L’idea di AMD sulla carta sembra molto valida, non solo per i risultati che abbiamo già apprezzato sui prodotti Intel, ma anche e soprattutto perché in questo caso la gestione di due tipologie di core sullo stesso die sembra nettamente semplificata, in sostanza senza fare a botte col software (vedi sistema operativo). Anche lato prestazioni dovremmo sentire una minore differenza tra i core Zen4 e Zen4c rispetto ai P-Core e gli E-Core di Intel, il tutto a detta di AMD con un’ottima efficienza energetica. Non ci rimane che attendere i primi test sul campo, iniziando a chiederci quanto ci metterà AMD a portare tale approccio anche nelle soluzioni di fascia top, nonché sui processori desktop ad alte prestazioni.

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