Elon Musk ha annunciato che il suo nuovo chatbot, chiamato Grok, sarà presto disponibile in esclusiva per gli abbonati Premium+ di X, il più costoso dei piani di abbonamento dell’ormai ex Twitter. Grok si posiziona come concorrente diretto di ChatGPT di OpenAI e ha iniziato ad essere distribuito in versione beta ad un gruppo selezionato di utenti nel corso del weekend.
Nel corso dell’estate Musk aveva annunciato di aver fondato xAI, una nuova società di intelligenza artificiale che avrebbe operato esclusivamente in questo settore. Nelle scorse ore il CEO di X ha condiviso alcuni screenshot di Grok, dando agli utenti un primo sguardo di come si presenterà il nuovo chatbot e quali saranno le sue caratteristiche.
Musk non ha fornito tempistiche ufficiali per il rilascio del nuovo chatbot, ma ha confermato che sarà esclusiva degli abbonati Premium+ di X, il piano di abbonamento da circa 20 euro mensili. Per quanto riguarda il nome scelto, invece, Musk ha dichiarato che Grok è un termine utilizzato per indicare la vasta conoscenza e l’intelligenza del sistema di xAI.
In futuro, Grok farà la sua comparsa anche sulle auto di Tesla: stando alle dichiarazioni di un primo beta tester della società, una versione “più piccola” dell’assistente AI funzionerà in modo nativo sui veicoli utilizzando la potenza di calcolo del computer di bordo. Secondo Musk, infatti, qualunque input è un errore e vorrebbe che le auto di Tesla anticipassero le esigenze del proprietario e svolgessero le attività necessarie quando richieste.
Come funzionerà Grok, il nuovo chatbot di Elon Musk
Attraverso un post sulla sua pagina X, Elon Musk ha fornito alcune immagini di Grok, sottolineando le capacità del suo chatbot rispetto alla concorrenza. L’intelligenza artificiale di Elon Musk ha infatti accesso in tempo reale alle informazioni grazie all’integrazione completa con X, il che rappresenta, a sua detta, un vantaggio rispetto agli altri modelli.
Queste dichiarazioni coincidono con il primo convegno degli sviluppatori dell’azienda concorrente OpenAI, di cui Musk è stato cofondatore e ha fatto parte del consiglio di amministrazione fino al 2018, che si terrà il 6 novembre. Il lancio di Grok rappresenta quindi un’ulteriore espansione nel campo dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale, ma solleva alcune questioni riguardo al loro impatto sulla società.
È innegabile infatti che l’intelligenza artificiale susciti preoccupazioni nella mente di molti, tra coloro che vedono la crescita esponenziale di questa nuova tecnologia come un problema che potrebbe portare alla perdita in futuro di molti posti di lavoro, e altri che mettono in dubbio le loro effettive capacità e l’impatto che potrebbe avere sui giovani, che ne fanno sempre maggiore utilizzo a scuola.
Tuttavia, il nuovo chatbot di Musk si distingue dagli altri grandi modelli di linguaggio per il suo approccio umoristico, fortemente voluto dallo stesso Musk, che potrebbe contribuire a rendere l’esperienza più personale e accattivante con gli utenti. Nonostante l’umorismo, però, Grok è stato progettato per rispondere in modo responsabile e non fornirà mai istruzioni pericolose o illegali.
In uno degli screenshot condivisi su X, infatti, un utente chiede al chatbot come produrre e vendere droga: Grok risponderà in maniera scherzosa fornendo istruzioni fittizie, salvo poi specificare al termine del messaggio che sta scherzando e che non incoraggerebbe mai l’utilizzo di sostanze stupefacenti.
Un altro aspetto interessante del chatbot è la sua integrazione con la piattaforma X, che gli fornisce un accesso in tempo reale alle informazioni. Questo potrebbe essere un punto di forza rispetto a ChatGPT data la velocità con cui le notizie vengono condivise su X, talvolta anche prima di testate autorevoli, ma occorrerà vedere se Grok sarà effettivamente in grado di scindere le notizie vere da quelle false.
Mentre attendiamo con impazienza l’uscita ufficiale di Grok dal periodo di prova beta, resta da vedere come si posizionerà rispetto a ChatGPT di OpenAI e come sarà accolto dal pubblico. L’uso dell’umorismo, fortemente voluto da Elon Musk per dargli un tocco più personale, potrebbe contribuire a sua detta a migliorare l’immagine dei chatbot, dimostrando che possono essere strumenti utili e divertenti per le persone.
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