iPhone 15 Pro Max è indubbiamente l’iPhone più avanzato dal punto di vista tecnico mai prodotto da Apple, grazie alla presenza di un SoC a 3 nm, alla scocca con rivestimento in titanio e all’introduzione di un teleobiettivo periscopico, prima volta assoluta per gli smartphone della mela morsicata.
Esso è anche più “forte” sul mercato rispetto al predecessore, grazie a un prezzo di vendita più aggressivo. La società di ricerca Counterpoint Research ha analizzato a fondo la distinta base (BOM, Bill of Materials) dello smartphone, andando a quantificare il costo di produzione della singola unità, maggiore dell’8% rispetto a quello della singola unità di iPhone 14 Pro Max.
Indice:
iPhone 15 Pro Max è l’iPhone più caro da produrre di sempre
Guardando esclusivamente alle specifiche tecniche, iPhone 15 Pro Max è uno degli smartphone più completi presenti sul mercato, importante passo in avanti rispetto al predecessore iPhone 14 Pro Max su più fronti: SoC (l’Apple A17 Pro a 3 nm che ha battuto su tutta la linea l’Apple A16 Bionic), comparto fotografico (con l’introduzione di un teleobiettivo periscopico che alza l’asticella, pareggiando i top cameraphone del panorama Android), materiali utilizzati (con scocca rivestita in titanio che contribuisce ad alleggerire il dispositivo di circa 20 grammi) e prezzi di vendita (più bassi di 130/150 a seconda del taglio di memoria). Per maggiori dettagli, trovate qua un confronto “sulla-carta” tra i modelli Pro delle ultime due generazioni.
Come anticipato in apertura, la società di ricerca Counterpoint Research ha analizzato a fondo il BoM del flagship 2023 del colosso di Cupertino, andando a quantificare quanto costi a Apple produrre un singolo iPhone 15 Pro Max rispetto al predecessore; il costo di produzione aumenta di 37,7 dollari per singola unità (+8%) arrivando quindi a circa 508 dollari. È interessante, però, l’analisi componente per componente (o, meglio, comparto per comparto) pubblicata dalla società di ricerca (e riassumibile nella seguente immagine).
SoC, teleobiettivo periscopico e telaio in titanio “colpevoli” dell’aumento …
I tre comparti su cui Apple ha alzato l’asticella per iPhone 15 Pro e soprattutto iPhone 15 Pro Max sono i principali responsabili dell’aumento del costo di produzione della singola unità.
Il SoC A17 Pro ha richiesto ad Apple uno sforzo economico non indifferente per accaparrarsi una sorta di “esclusiva momentanea” della linea di produzione a 3 nm di TSMC. Il chip, ben più complesso di quello della generazione precedente (+18% nel numero di transistor, GPU a sei-core migliorata) è responsabile di un aumento di 30 dollari.
L’altro pezzo forte di iPhone 15 Pro Max è il teleobiettivo periscopico con lunghezza focale equivalente di 120 mm (zoom ottico 5x); questo sensore ha richiesto uno sforzo congiunto di Apple (che ha progettato un OIS tutto nuovo in grado di effettuare diecimila micro-regolazioni al secondo), di Lante Optics (che fornisce il prisma a riflessione quadrupla), Cirrus Logic e LG Innotek (si occupano delo sviluppo e dell’assemblaggio del meccanismo di stabilizzazione). In generale, il comparto fotografico del flagship 2023 ha un costo superiore del 34% rispetto a quello del flagship 2022, quantificabile in circa 25 dollari.
Dulcis in fundo, il terzo “colpevole” è il passaggio dall’acciaio inossidabile a una lega di titanio (che riveste l’alluminio) che ha contribuito a ridurre il peso complessivo di circa 20 grammi. La realizzazione della nuova scocca per il flagship 2023 costa circa 7 dollari in più (+18%) rispetto a quella per il flagship 2022.
… nonostante memorie e display costino meno
Ci sono, tuttavia, altri comparti che contribuiscono al contenimento dell’aumento nel costo di produzione per singola unità di iPhone 15 Pro Max.
Parlando di memorie, nonostante un aumento di 2 GB nel quantitativo di RAM presente a bordo dello smartphone, l’andamento del mercato è venuto incontro al colosso di Cupertino: il mercato delle memorie, negli ultimi 12 mesi, ha registrato un trend al ribasso (i prezzi delle DRAM e delle memorie flash sono calati di circa il 30%); per questo motivo, il chip di memoria costa il 34% in meno rispetto a quello presente a bordo del flagship 2022.
Un altro aspetto che ha contribuito al contenimento dell’aumento nel costo di produzione per singola unità è il display: il pannello, al netto di una nuova tecnologia di montaggio nella scocca, è lo stesso presente sul flagship 2022. In aggiunta a Samsung Display si è poi aggiunta anche LG Display, contribuendo alla riduzione del costo per singolo pezzo nell’ordine del 4%.
iPhone 15 Pro Max ha una quota maggiore di componenti “progettati in casa”
Apple cerca sempre più spesso, poi, di auto-progettare i componenti presenti a bordo dei propri iPhone. In attesa che arrivi il modem 5G RF progettato dalle parti di Cupertino, su un iPhone 15 Pro Max troviamo il componenti “progettati in casa” che rappresentano il 25% del costo totale del BoM.
Tra questi componenti rientrano, ovviamente, il SoC, il nuovo chip UWB (Ultra-Wide Band) e i circuiti integrati per la gestione dell’alimentazione. Su iPhone 14 Pro Max, i componenti “auto-progettati” rappresentavano il 22% del costo totale del BoM.
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iPhone 15 Pro Max si appresta a diventare l’iPhone più redditizio di sempre
Lo abbiamo detto già in fase di lancio e continuiamo a sostenerlo a ormai due mesi di distanza: con iPhone 15 Pro Max, Apple ha alzato l’asticella in termini di performance, qualità costruttiva, comparto fotografico e design per cercare di catturare l’attenzione di qualche curioso affezionato di Android.
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Avere il SoC più potente attualmente disponibile, un comparto fotografico da primo della classe, un design iconico e materiali innovativi come il titanio, in accoppiata con un prezzo in linea con quello di altri competitor, fanno sì che iPhone 15 Pro Max possa diventare l’iPhone più redditizio di sempre per Apple, sia in termini di volumi di vendite che in termini di ricavi dai servizi, nonostante il margine di guadagno sulla singola unità sia calato: perché, è sempre più palese, il colosso di Cupertino ha molto più margine dai servizi in abbonamento che dai dispositivi in sé.
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