SpaceX può festeggiare oggi 18 novembre 2023: il secondo lancio di test sub-orbitale di Starship, composto dal booster e Starship stessa, è stato un successo, seppur parzialmente.
Il razzo, il più potente mai realizzato ad oggi, è partito dalle coste del Texas come da programma intorno alle ore 14, orario italiano, e ha portato a termine alcune delle principali milestone che aveva come obiettivo. Ricordiamo infatti che si tratta di un test ed eventuali problemi sono accettati e previsti, non siamo infatti di fronte alle unità definitive ma a veri e propri (costosi) prototipi.
Come è andato il secondo volo di test di Starship
Intorno alle ore 14:00 italiane il Booster 9 alla base di Ship 25 ha acceso con successo tutti e 33 i motori Raptor di cui è dotato per spingersi verso lo spazio. Una partenza mozzafiato non solo per le immagini che ci sono giunte ma anche perché il pad di lancio nuovo di zecca, ricostruito dopo la distruzione avvenuta nel primo lancio ad aprile 2023, sembra aver attutito correttamente la potenza espressa.
Starship è composta da due stadi, rispettivamente dal booster Super-Heavy e dal secondo stadio Starship come veicolo spaziale autonomo per il trasporto di equipaggio e carico in orbita. Tutta la prima parte del volo è proseguita nominalmente (ovvero secondo i piani) e dopo circa 3 minuti dal lancio, in cui Starship ha guadagnato velocità e di conseguenza altitudine, è arrivato il momento cruciale ovvero la separazione di Starship dal Booster, mai avvenuta in alcun test precedente.
Tutto è accaduto in una manciata di secondi: ad una altitudine di circa 130 km il booster Super-Heavy ha spento tutti i motori continuando a spingere per inerzia, Starship ha acceso i suoi 6 motori Raptor dopodiché si è avviato il meccanismo di separazione portando a termine anche questo obiettivo. Nessuna esplosione, né problemi di sorta, fino ad ora.
Il Booster ha dunque iniziato il suo rientro controllato a terra, per fare ciò aveva bisogno non di tutti ma di un sufficiente numero di motori funzionanti, la cui ri-accensione però avvenuta parzialmente. Troppo pochi per cui, dopo alcuni secondi, ne è stata comandata l’esplosione da terra.
Starship ha invece proseguito per la sua traiettoria, ovvero una manciata di km sotto quota orbitale così da non far restare i detriti nello spazio qualora si fossero presentati problemi. Il segnale però è stato perso dopo una trentina di secondi e anche in questo caso, ne è stata comandata l’esplosione da terra.
Starship avrebbe dovuto compiere un’orbita terrestre dopodiché rientrare ed esplodere, per cui l’esito sarebbe stato lo stesso. È mancata dunque una piccola parte del test ma SpaceX può ritenersi soddisfatta dei risultati raggiunti. Tutti i motori Raptor si sono accesi correttamente, senza alcuna défaillance fino al momento del distacco, un successo non di poco conto. La traiettoria è stata poi nominale e la separazione è avvenuta secondo i piani.
Tutte informazioni preziose, esplosioni incluse, per andare ad apportare le modifiche necessarie al prossimo test che probabilmente vedremo solo dopo i primi mesi del 2024. Ricordiamo che Starship è il vettore che si occuperà di riportare l’uomo sulla Luna qualche anno.
Potete rivedere i momenti cruciali in questo video di NBC News
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