Nelle scorse ore il Parlamento Europeo ha reso noto di avere adottato il suo mandato per i negoziati con i governi dell’Unione Europea su un nuovo “diritto alla riparazione” per i consumatori.

Il provvedimento, forte di un’amplissima maggioranza (590 voti favorevoli, 15 contrari e 15 astensioni), ha come obiettivo riuscire a promuovere un consumo più sostenibile, agevolando la riparazione dei prodotti difettosi e riducendo i rifiuti, sostenendo allo stesso tempo il settore della riparazione.

Cosa potrebbe cambiare nell’UE con il Diritto alla riparazione

In pratica, durante il periodo di garanzia legale i venditori di dispositivi elettronici saranno tenuti a dare priorità alla riparazione se è più conveniente o se costa quanto la sostituzione del prodotto, ciò salvo il caso in cui non risulti impossibile o disagevole per il consumatore.

I membri del Parlamento Europeo hanno anche proposto di prorogare la garanzia legale di un anno dopo l’avvenuta riparazione.

I consumatori avranno il diritto di richiedere la riparazione di prodotti tecnologici (come ad esempio gli smartphone, gli elettrodomestici e le biciclette) anche dopo la scadenza della garanzia e i produttori potrebbero essere obbligati a offrire dispositivi sostitutivi per tutta la durata della riparazione. Nel caso in cui un determinato prodotto non potesse essere riparato, ai consumatori potrebbe essere proposto un modello ricondizionato.

Il Parlamento Europeo propone che i riparatori indipendenti, i professionisti del settore del ricondizionamento e gli utenti finali abbiano accesso a tutti i pezzi di ricambio, oltre che alle informazioni e agli strumenti necessari per una riparazione a un costo ragionevole, il tutto con l’obiettivo di rendere più semplice e conveniente la riparazione di un prodotto tecnologico.

Vi saranno delle apposite piattaforme online con il compito di aiutare i consumatori a trovare i riparatori e i venditori di articoli ricondizionati disponibili nelle loro vicinanze e le autorità comunitarie potrebbero anche offrire dei buoni e altri incentivi finanziari attraverso fondi nazionali per agevolare l’effettiva fruizione del diritto alla riparazione.

Il 22 novembre il Consiglio Europeo dovrebbe adottare la propria posizione negoziale e dopo potranno iniziare i colloqui sul diritto alla riparazione con il Parlamento Europeo (una prima riunione è in programma per il 7 dicembre).

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