Si è svolta ieri, lunedì 27 novembre, la presentazione del 20° Rapporto sulla mobilità degli italiani 2023 “Il passato, il presente e il futuro”, evento che ha fatto luce sui cambiamenti relativi agli spostamenti e alle abitudini degli italiani. Ne emerge un quadro ben definito su vari aspetti, fra cui la costante benché leggera riduzione degli spostamenti, la maggior parte dei quali di breve distanza, e l’ampio e crescente utilizzo delle auto, la cui età media è ormai superiore ai 12 anni.
Quanto ci spostiamo: meno e per pochi chilometri
Il rapporto sulla mobilità degli italiani (in fondo il testo contenente tutte le analisi di ISFORT, l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti) esamina il 2022 (e in parte il 2023) confrontandolo con gli anni passati. Parte dagli spostamenti effettuati dalla popolazione fra 14 e 85 anni, ridotti sia in termini generali che per distanze e tempi negli ultimi anni, nonostante il comprensibile aumento derivato dalle conseguenze della pandemia da COVID-19. Fra le principali motivazioni, l’invecchiamento della popolazione e l’abbondante ricorso al lavoro da casa, tuttavia ridotto negli ultimi mesi.
È altrettanto interessante notare quanto gli spostamenti brevi e di prossimità rappresentino la fetta più grande: il 75/80% delle percorrenze entro i 10 km, di cui poco meno del 30% fino a 2 km, e fra i 2 e i 10 km oltre il 45%. Ne consegue che la mobilità resta perlopiù un fenomeno locale, fattore che, come si evince dai grafici rimane più o meno invariato da diversi anni.
Sono dati importanti che permettono di capire quanto le esigenze di miglioramento dei mezzi di trasporto locali di breve percorrenza sia una priorità per le persone, e tale dovrebbe essere per le politiche di settore, molto spesso orientate a rispondere ai bisogni della mobilità di media e lunga percorrenza.
Come ci spostiamo: con le auto, soprattutto
Nonostante l’evidenziata brevità degli spostamenti, è ancora oggi l’automobile il mezzo più utilizzato dagli italiani, e lo è con un buon margine rispetto a tutti gli altri. Considerando gli ultimi quattro anni si va da un minimo di 61,8% al nord ovest, a un 71,3% di massimo registrato da sud e isole, valori in crescita sia rispetto all’anno precedente che al 2019. Come si evince dal grafico che segue, seguono gli spostamenti a piedi, quelli con i mezzi pubblici, e in moto e bicicletta più o meno in egual misura.
Oltre alle differenze fra nord e sud è bene sottolineare la crescita del coefficiente medio di riempimento delle auto, positiva negli ultimi anni: si è passati da una media di 1,33 passeggeri per auto nel 2019 a 1,42 nel 2022.
Dal rapporto dell’ISFORT emerge un altro dato molto indicativo delle difficoltà che le nuove politiche europee sull’elettrificazione delle automobili incontrano nel nostro paese. Al di là del numero di auto che circolano sulle strade, che ha superato per la prima volta i 40 milioni (40.213.061, con un +1% rispetto al 2021 e un +19% a paragone degli ultimi 20 anni) passando dalle 58,8 auto del 2002 alle 68,1 auto del 2022 ogni 100 persone, preoccupa la progressiva crescita dell’età media del parco auto. Nel 2022 ha raggiunto i 12 anni e mezzo (11,3 nel 2018): per contestualizzare, basti considerare che quasi il 60% delle auto ha più di 10 anni in Italia, circa il 40% in Francia e in Germania.
Entrando più nello specifico, i dati del 2022 dicono che il 44% del parco autovetture conta auto a benzina, il 42,1% a gasolio, il 3,9% le ibride e appena lo 0,4% le auto completamente elettriche, la cui percentuale di immatricolazioni è passata dal 4,6% del 2021 al 3,7% del 2022.
Nel Rapporto Mobilità 2023 pubblicato da ISFORT ci sono molte altre analisi e informazioni utili, fra cui la stima delle spese d’esercizio delle auto private (+1,9%, che comprende carburanti, manutenzione e altro), il mercato delle biciclette, dati sulla sicurezza stradale e altro. Come promesso, qui potete leggere il testo completo in PDF.
Leggi anche: Come è composto il prezzo della benzina alla pompa (e chi lo decide) e Che cambia dal 2035 per le auto? E gli e-fuel? Cosa sapere sullo stop a benzina e diesel
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