Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha menzionato che l’azienda sta lavorando sul modello di intelligenza artificiale generativa GPT-5, tuttavia la società ha recentemente brevettato i marchi per i suoi futuri modelli GPT-6 e GPT-7 in Cina, nonostante l’azienda statunitense non offra i propri servizi nel paese.

OpenAI brevetta i futuri modelli GPT in Cina

Questa mossa sottolinea l’approccio proattivo dell’azienda nel proteggere i propri marchi nel contesto globale con una certa lungimiranza nel frenetico settore dell’intelligenza artificiale, inoltre riflette la spinta incessante di OpenAI per l’innovazione nel campo dell’IA.

La fugace uscita di Altman da OpenAI rimanda a dibattiti interni sulle implicazioni etiche e sui potenziali rischi dell’IA avanzata, ma il suo ritorno e la conseguente enfasi sul progresso della ricerca investendo in misure di sicurezza indicano la consapevolezza della società in merito alle responsabilità che derivano dallo sviluppo di tecnologie IA all’avanguardia.

La ricerca dell’intelligenza generale artificiale (AGI) rimane un obiettivo significativo per OpenAI, ma l’azienda cerca di procedere con cautela bilanciando l’innovazione con l’etica.

Recentemente si è parlato del presunto progetto denominato Q* (Q-star), la prima intelligenza artificiale generale che potrebbe spiegare la bufera che recentemente ha scombussolato OpenAI e tutto il settore tecnologico.

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