A partire da ieri Steam ha interrotto definitivamente il supporto per quei PC che utilizzano Windows 7, Windows 8 e Windows 8.1, una decisione maturata soprattutto per questioni tecniche (ma anche di sicurezza si presume) che obbligherà tutti gli utenti che utilizzano vecchie versioni del sistema operativo Microsoft a migrare verso le più recenti Windows 10 e Windows 11. Stando a quanto riportato dalla stessa Valve, le installazioni di Steam sulle versioni di Windows sopraccitate non riceveranno più alcun aggiornamento, permettendo comunque di accedere alla propria libreria di giochi per un periodo limitato di tempo (non sappiamo quanto). Ma vediamo tutto nel dettaglio.
Steam funzionerà solo su sistemi con Windows 10 e Windows 11
Come anticipato sopra, la fine del supporto di Steam per Windows 7 e Windows 8/8.1 era già stata annunciata da tempo dall’azienda e non rappresenta una novità assoluta; c’è inoltre da tenere presente che il market-share combinato delle vecchie versioni di Windows è praticamente sotto l’1%, interessando quindi una bassissima percentuale di utenza. Alla base di questa decisione di Valve ci sarebbero delle limitazioni software di Windows 7 e Windows 8 che non supportano alcune funzionalità essenziali di Chrome, compromettendo in sostanza il corretto funzionamento di Steam. Anche in ottica futura le prossime versioni del client richiederanno precise funzionalità che non sono presenti sulle vecchie versioni di Windows, oramai obsolete.
In una nota ufficiale Valve chiarisce che questa transizione non sarà immediata, o meglio, le attuali installazioni di Steam su Windows 7 o Windows 8/8.1 funzioneranno ancora per un certo periodo di tempo, senza però specificare una data precisa. Chi si trova in queste condizioni quindi deve valutare subito un passaggio a Windows 10 o Windows 11, salvo trovarsi impossibilitato a utilizzare il client da un momento all’altro.
Visto il vastissimo bacino di utenza Steam, ci saranno comunque molti utenti (soprattutto fedelissimi di Windows 7) che saranno obbligati al passaggio verso le versioni più recenti di Windows; a questo punto, valutando anche la fine del supporto Microsoft a Windows 10 nel 2025, l’opzione Windows 11 sembra quella più sensata e, dati alla mano, anche quella potenzialmente più complessa visti i requisiti hardware richiesti, decisamente lontani da quelli imposti sul vecchio Windows 7 ad esempio.
Un’evoluzione/transizione probabilmente non indifferente anche sotto il profilo economico per qualcuno, ma se vogliamo del tutto naturale in ambito tecnologico, già vista in molti altri rami del settore. Oltre alla questione funzionalità e supporto di nuove tecnologie, la scelta di Valve va vista anche in ottica sicurezza in quanto non sarà più in grado di offrire patch e aggiornamenti critici per tutti quegli utenti che utilizzano le vecchie versioni di Windows, ormai in fase di pensionamento.
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