Tesla deve fare i conti con la crescita poderosa della cinese BYD

BYD debutta in Europa

Quando si parla di auto elettriche, il primo costruttore che viene in mente è immancabilmente Tesla, tuttavia la compagnia di Elon Musk deve fare i conti con una concorrenza in crescita e guardarsi le spalle soprattutto dalla cinese BYD, che nell’ultimo trimestre del 2023 ne ha addirittura fatto vacillare il primato.

BYD meglio di Tesla nell’ultimo trimestre del 2023

Nel Q4 2023, BYD — che lo scorso mese di giugno ha debuttato anche in Italia — ha fatto registrare vendite da record: ben 525.409 BEV (battery electric vehicles), secondo quanto si apprende da dati di borsa. Nello stesso periodo di riferimento, Tesla — che pure ha fatto segnare un record — ha consegnato 484.507 veicoli elettrici. Insomma, il quadro di fine anno parla di un divario che si è decisamente assottigliato.

Infatti, Tesla ha comunque mantenuto il primato per quanto riguarda le vendite complessive nel corso del 2023: 1,8 milioni di auto elettriche vendute, contro gli 1,57 milioni di BYD (+73% rispetto al 2022). Tuttavia, il confronto con l’anno precedente è impressionante: mentre nel 2022 Tesla aveva venduto 400.000 BEV più di BYD — che gode del sostegno di Warren Buffett —, nel 2023 il distacco è passato a 230.000 unità: quasi dimezzato.

Auto elettriche: le ambizioni cinesi

La crescita portentosa di BYD si inserisce nel solco della crescente presenza della Cina nel settore delle auto elettriche: il governo cinese sta supportando il settore, rendendo possibile una crescita a ritmi impressionanti. I costruttori cinesi hanno già iniziato ad affacciarsi in Europa, mettendo in allarme marchi storici del calibro di Renault e Volkswagen e facendosi notare dalle istituzioni dell’UE, insospettite proprio dai sussidi statali alle auto elettriche cinesi.

Tornando alla Cina, Beijing si è posta un obiettivo per il 2025: portare almeno al 20% le vendite dei veicoli alimentati da energia nuova (NEV), nel cui novero confluiscono sia le auto elettriche che quelle ibride, così come quelle ad idrogeno. Guardando oltre, l’obiettivo è quello di rendere i NEV mainstream entro il 2035.

Ebbene, quelli citati sono obiettivi minimi, fin troppo conservativi per una Cina che sta correndo: il primo è stato addirittura superato con 3 anni di anticipo sulla tabella di marcia: stando ai dati rilasciati dalla China Association of Auto Manufacturers, nei primi 11 mesi del 2023 sono stati venduti 8,3 milioni di NEV, che costituiscono oltre il 30% delle vendite complessive. A novembre, Miao Wei, ex ministro del cinese Ministry of Industry and Information Technology, aveva parlato ad un forum automobilistico sottolineando la possibilità di raggiungere un tasso di penetrazione dei NEV del 50% già nel 2025 o al massimo nel 2026.

Secondo gli analisti, la rapida crescita della presenza cinese nel settore delle auto elettriche si spiega anche tenendo in considerazione le dimensioni del mercato di riferimento, la manodopera a basso costo e la forte presenza pubblica. In particolare, in un report dello scorso novembre, gli analisti della banca d’investimento francese Natixis Asia facevano riferimento al cosiddetto first mover advantage, nonché al sostegno del governo attraverso investimenti infrastrutturali e sussidi che hanno reso più facile per i costruttori cinesi imporsi dapprima nel mercato di casa e poi riscuotere un successo internazionale.

Lo scorso anno, del resto, è stato molto delicato per il settore dei veicoli elettrici, con una guerra dei prezzi che ha eroso i margini di profitto dei costruttori. Tesla, temendo la perdita di slancio dell’economia cinese e il rallentamento della domanda, aveva giocato d’anticipo tagliando i prezzi; altri costruttori non avevano potuto fare a meno di accodarsi. In conseguenza di ciò, le vendite sono cresciute, ma i margini di profitto sono diminuiti: la Chinese Passenger Car Association parla del 5%, contro il 5,7% del 2022 e il 6,1% del 2021. I costruttori cinesi hanno risposto al rallentamento del mercato di casa spostando oltre confine — Europa, Australia e Sud Est Asiatico — le proprie ambizioni. In particolare, BYD ha cercato fortuna in Europa e nel prossimo futuro aprirà un impianto di produzione di EV in Ungheria.

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