Gli Stati Uniti fanno un altro passo deciso verso il divieto di usare TikTok. È arrivato infatti il sì della Camera dei rappresentanti alla legge che pone la società cinese proprietaria del social, ByteDance, di fronte ad un bivio che somiglia in realtà ad un vicolo cieco. O ByteDance accetterà di vendere la piattaforma ad un’azienda americana entro 180 giorni, oppure TikTok sarà messa al bando negli USA.
Ban di TikTok: cosa manca per l’ok definitivo
L’iter che porta verso l’approvazione definitiva del disegno di legge, per quanto stia avanzando rapidamente (il primo atto risale alla settimana scorsa), non è comunque ancora terminato: ora sarà il Senato a doversi esprimere. E se alla Camera la proposta ha incontrato un largo consenso, non è detto che lo stesso avvenga al Senato, dove tra i repubblicani si registra contrarietà verso una mossa che tocca un’app molto popolare negli Stati Uniti con 170 milioni di utenti.
Il presidente Joe Biden – che ha un profilo TikTok – ha già fatto sapere che firmerà la legge qualora al termine dell’iter il disegno dovesse arrivare sulla sua scrivania.
Trump ha cambiato idea
Dietro alla questione TikTok c’è in gioco, chiaramente, qualcosa di più grande, ovvero i rapporti tra Stati Uniti e Cina. Il portavoce del ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin ha espresso prevedibile contrarietà rispetto allo scenario che si sta delineando:
“Washington non ha mai smesso di reprimere TikTok malgrado non abbia trovato prove del fatto che costituisca una minaccia per la sicurezza nazionale statunitense.”
Non è la prima volta, infatti, che gli USA provano a sbarazzarsi di TikTok o, alternativamente, ad acquisire la piattaforma. Nel 2020 era stato l’allora presidente in carica Donald Trump a lanciare l’offensiva contro il social di ByteDance, ma fu frenato dai tribunali statunitensi. Ed è curioso vedere che oggi invece il tycoon ha cambiato completamente idea, schierandosi pubblicamente contro l’attuale disegno di legge.
Secondo Trump il divieto di usare TikTok negli Stati Uniti rafforzerebbe la posizione di Meta, che pur essendo un’azienda a stelle e strisce viene definita dall’ex presidente senza mezzi termini come una “nemica del popolo“.
Non è chiaro quali fattori abbiano spinto Trump a capovolgere completamente la propria posizione, ma è interessante notare che tra i donatori della sua campagna per le presidenziali del 2024 c’è Jeff Yass, miliardario che ha fatto investimenti importanti in TikTok, possedendo una fetta di ByteDance pari a ben 33 miliardi di dollari.
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