Tesla e CATL hanno stretto un’alleanza, e stanno lavorando assieme per creare batterie di nuova generazione. La conferma arriva direttamente da Robin Zeng, amministratore delegato di CATL (Contemporary Amperex Technology Company), colosso cinese nel settore delle batterie.
Zeng, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ha parlato apertamente della partnership con Tesla, affermando che le due aziende stanno progettando “nuove strutture elettrochimiche“, e precisando che “c’è sempre spazio per la riduzione dei costi, purché sia chiaro l’obiettivo del modello da 25.000 dollari“.
Il riferimento, ovviamente, è a quella che al momento viene chiamata Tesla Model 2, ovvero la vettura economica promessa da Elon Musk che dovrebbe dare una spinta importante a tutto il mercato dell’elettrico, definendo un nuovo standard d’ingresso e ampliando ulteriormente la platea di acquirenti potenziali.
Batterie LMFP? Quali sarebbero i vantaggi
Al momento non c’è ancora nessuna informazione ufficiale circa il tipo di tecnologia che Tesla e CATL stanno mettendo a punto. Le indiscrezioni parlano però di batterie LMFP (Litio, Manganese, Ferro, Fosfato), ovvero un’evoluzione dell’attuale standard LFP (Litio, Ferro, Fosfato).
Si tratterebbe di una soluzione che, pur potendo offrire una densità energetica inferiore a quella delle batterie NMC (Nichel, Manganese, Cobalto), sarebbe però capace di garantire prezzi sensibilmente più economici, migliorando comunque la densità energetica fornita dalle LFP e la velocità di ricarica. Insomma, il profilo perfetto per sviluppare la Tesla economica.
CATL sta fornendo macchinari direttamente a Tesla, e in particolare alla Gigafactory situata in Nevada. Tramite un modello basato su licenza e royalty le due aziende confidano di poter aggirare l’ostacolo dell’Ira (Inflation reduction act), la legge entrata in vigore in USA nell’agosto del 2022 per finanziare con centinaia di miliardi di dollari la transizione energetica, assicurandosi che la catena di produzione e fornitura dei veicoli sia però nordamericana. In breve, Tesla pianifica di non dover importare le batterie dalla Cina, ma di produrle negli USA sfruttando la collaborazione con CATL, abbattendo così anche i costi.
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