Apple continua a valutare la possibilità di utilizzare emulatori di giochi retrò sul proprio sistema operativo mobile. Tuttavia, questo non deve essere inteso come un passo in avanti verso la possibilità che il proprio App Store possa ospitare applicazioni che consentano l’emulazione di quanto avviene su un PC.

A dimostrazione di ciò, qualche settimana fa la società ha respinto le richieste di iDOS 3, la nuova versione del popolare emulatore DOS, e UTM SE, un’app che permette di emulare sistemi operativi come Windows su iOS. In entrambi i casi, l’azienda di Cupertino ha dichiarato che le nuove versioni violano il punto 4.7 delle proprie Linee guida per la revisione delle app, che è quello che permette – appunto – la sola emulazione di giochi retrò.

Cosa è accaduto negli scorsi giorni a due emulatori

Su The Verge, Chaoji Li, lo sviluppatore di iDOS 3, ha voluto condividere pubblicamente alcune delle motivazioni fornite da Apple per il rifiuto della propria app, dichiarando come la società statunitense abbia affermato che l’app in questione fornisce funzionalità di emulazione, ma non emula specificamente una console di giochi retrò. Insomma, per Apple solamente gli emulatori di console di giochi retrò in senso stretto sono appropriati per il proprio sistema operativo e coerenti con le citate linee guida.

Chaoji Li ha poi condiviso con i suoi follower di avere chiesto quali modifiche avrebbe dovuto apportare per essere conforme alle linee guida, ma Apple – pare – non ha dato risposte chiare in merito. Per Li, non ci sarebbero state dei riscontri convincenti nemmeno alla successiva domanda, relativa alla definizione di che cosa sia per Apple una console di giochi retrò.

Anche UTM ha voluto condividere pubblicamente quanto accaduto, affermando che l’App Store Review ha dichiarato che l’app UTM SE viola il punto 2.5.2. delle Linee guida, la regola che indica che le app devono essere autonome e non possono eseguire un codice che introduce o modifica funzionalità di una o più app. Non è certo una novità: Apple non permette infatti l’uso di funzioni just in time (JIT), anche se UTM ha affermato che la sua app non include compilazioni di codice di questo tipo.

Nell’attesa di capire come andrà a finire, UTM ha alzato bandiera bianca, dichiarando di non ritenere più conveniente lavorare a modifiche della propria app per rispettare i criteri di Apple.