Abbiamo tutti presente la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale nasce dalla fusione di diversi progetti, nello specifico il Freedom della Stazione Spaziale della NASA con la stazione Mir-2 sovietica/russa, la stazione europea Columbus e il modulo di laboratorio giapponese Kibō. Il programma nasce nel 1993, gestito dalla NASA, dall’agenzia spaziale federale russa (RKA), dall’agenzia di esplorazione aerospaziale giapponese (JAXA), dall’agenzia spaziale europea (ESA) e dall’agenzia spaziale canadese (CSA).

Si tratta di una piattaforma scientifica unica, in cui i membri dell’equipaggio conducono esperimenti in molteplici discipline di ricerca, tra cui scienze della Terra e dello spazio, biologia, fisiologia umana, scienze fisiche e dimostrazioni tecnologiche non possibili sulla Terra. Non tutti forse sanno però, che la ISS ha già una “data di scadenza”, è stata infatti fissata per il 2030 la fine della sua vita operativa.

Nelle ultime ore la NASA ha annunciato di aver scelto SpaceX per sviluppare e consegnare il veicolo di deorbita degli Stati Uniti, che fornirà la capacità di deorbitare la stazione spaziale e garantire la prevenzione dei rischi per le aree popolate.

SpaceX costruirà il veicolo per il deorbit americano della Stazione Spaziale Internazionale

Come anticipato in apertura, la Stazione Spaziale Internazionale è gestita da cinque differenti agenzia spaziali, ognuna delle quai dovrà contribuire alla fine del ciclo vitale della piattaforma; al momento la data fissata è quella del 2030, questo perché gli Stati Uniti, il Giappone, il Canada e i paesi partecipanti all’ESA si sono impegnati a mantenere operativa la stazione fino al 2030, mentre la Russia si è impegnata a proseguire le operazioni della stazione almeno fino al 2028.

Per quel che concerne gli americani dunque, la NASA ha selezionato SpaceX per lo sviluppo e la consegna del veicolo necessario per effettuare il deorbit della Stazione Spaziale Internazionale, quando il veicolo sarà pronto l’agenzia spaziale americana ne assumerà la proprietà e il controllo, gestendolo per l’intera durata della missione; il veicolo si disgregherà come parte del processo di rientro nell’atmosfera insieme alla ISS.

Il contratto concesso a SpaceX ha un valore potenziale totale di 843 milioni di dollari, mentre per quel che concerne il servizio di lancio del veicolo verrà predisposto un apposito appalto in futuro. Ken Bowersox, amministratore associato della direzione delle missioni delle operazioni spaziali presso la sede della NASA a Washington, ha sottolineato come la scelta dell’azienda di Elon Musk rappresenti un valido aiuto per tutti i partner internazionali coinvolti:

La scelta di un veicolo di deorbit americano per la Stazione Spaziale Internazionale aiuterà la NASA e i suoi partner internazionali a garantire una transizione sicura e responsabile nell’orbita terrestre bassa al termine delle operazioni della stazione. Questa decisione supporta anche i piani della NASA per le future destinazioni commerciali e consente l’uso continuato dello spazio vicino alla Terra. Il laboratorio orbitale rimane un modello per la scienza, l’esplorazione e le partnership nello spazio a beneficio di tutti.