Sono passati poco più di sette anni da quando la sonda Osiris-Rex lasciò la Terra per raggiungere l’asteroide Bennu e poco più di qualche mese dal suo ritorno sul nostro pianeta con un prezioso carico.

Gli scienziati in questi mesi hanno analizzato i campioni portati dalla sonda, fornendoci nuove e interessanti informazioni.

I campioni dell’asteroide Bennu contengono fosfati

Era l’8 settembre 2016 quando la NASA lanciò la sonda Osiris-Rex che, dopo un paio d’anni, nell’agosto del 2018 entrò nell’orbita dell’asteroide Bennu; i successivi due anni sono stati impiegati per condurre tutta una serie di rilevamenti e misurazioni dell’asteroide, dopodiché il 20 ottobre 2020 la sonda è atterrata sul suo suolo, iniziando la raccolta dei preziosi campioni.

Il viaggio di ritorno verso casa è iniziato nel 2021 e dopo circa due anni ha riportato sulla Terra la capsula con i campioni raccolti, Osiris-Rex ha rilasciato la capsula con i campioni a una distanza di 102.000 chilometri dalla Terra (circa un terzo della distanza tra noi e la Luna) nella giornata del 24 settembre scorso, la capsula è entrata nell’atmosfera terrestre a una velocità di 44.500 km/h atterrando presso la base Utah Test and Training Range (UTTR) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, a Salt Lake City.

Poco dopo, nel mese di ottobre, furono diffuse le prime informazioni frutto delle analisi condotte sui campioni prelevati su Bennu, si scoprì che i campioni contenevano carbonio e acqua, ovvero due elementi essenziali per la vita come la conosciamo.

Nelle ultime ore però è stato pubblicato un nuovo studio, dal quale emergono altre interessanti informazioni: secondo ulteriori analisi condotte sui campioni, l’asteroide Bennu contiene anche fosfato di sodio e magnesio. La presenza di queste sostanze fa ipotizzare come l’asteroide possa essersi staccato da un antico mondo oceanico, inoltre il fosfato di sodio e magnesio vanta un elevato grado di purezza, non essendo quindi contaminato da altre sostanze e la dimensione dei suoi grani è senza precedenti in qualsiasi altro campione di meteorite.

campioni asteroide Bennu

Nei campioni dell’asteroide Bennu sono presenti minerali argillosi, molto simili al tipo di roccia che si trova sulle dorsali medio-oceaniche della Terra, caratteristica che insieme ai fosfati già citati indica una provenienza da un passato “acquoso”. Inoltre, il team di scienziati ha confermato anche che l’asteroide è ricco di carbonio e azoto.

Trattandosi di campioni raccolti su un asteroide primitivo, essi ci consentono di guardare nel passato a quella che era la composizione chimica del nostro Sistema Solare oltre 4.5 miliardi di anni fa, i campioni infatti, o meglio l’asteroide in sé, ha mantenuto inalterato il proprio stato in tutto questo tempo.

Ovviamente la ricerca non finisce qui, nei prossimi mesi molti altri laboratori sparsi per il mondo riceveranno parte dei campioni raccolti sull’asteroide Bennu, così da poter condurre tutta una serie di ulteriori analisi; lo scopo ultimo è quello di scoprire dove e come hanno avuto origine i materiali che costituiscono l’asteroide, approfondendo la comprensione dell’origine del nostro sistema solare e della sua formazione, potendo al contempo scoprire di più su come si è formata la vita sulla Terra.