Nella vita di tutti i giorni non ci facciamo caso più di tanto ma la nostra stella, il Sole, non è solo una palla luminosa che dobbiamo ringraziare per il bel tempo, è un gigante infuocato il cui studio può non solo migliorare la nostra conoscenza del Sistema Solare, ma può anche aiutarci nella quotidianità del mondo moderno.

La nostra stella interagisce infatti costantemente con la Terra ed è per questo che per studiarla vengono utilizzati sia appositi telescopi che sonde spaziali; tra queste figura la NASA Parker Solar Probe, una sonda sviluppata dall’agenzia spaziale americana il cui scopo è quello di effettuare osservazioni della corona esterna del Sole.

Nelle ultime ore la NASA ha annunciato che la sonda in questione ha effettuato un nuovo passaggio ravvicinato del Sole, ad appena 7,26 milioni di chilometri dalla superficie; scopriamo insieme qualche dettaglio.

Nuovo successo per la sonda NASA Parker Solar Probe con il 20° passaggio vicino al Sole

Tutto è iniziato nel 2009 con l’annuncio del progetto dal costo di 1,5 miliardi di dollari, il laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University ha progettato e costruito la sonda NASA Parker Solar Probe (così chiamata in onore del fisico Eugene Newman Parker) che fu lanciata il 12 agosto 2018. Pochi mesi dopo il suo lancio la sonda è diventata l’oggetto artificiale più vicino al Sole in assoluto, battendo il precedente record della navicella spaziale Helios 2.

Come anticipato in apertura, la NASA ha recentemente annunciato il successo del 20° passaggio vicino al Sole della sonda in questione, che nella giornata del 30 giugno scorso è transitata a “soli” 7,26 milioni di chilometri dalla nostra stella, con una velocità di oltre 635 mila Km/h; il 2 luglio gli ingegneri del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory hanno constatato il buono stato di salute della sonda NASA Parker Solar Probe, che è riuscita a resistere ancora una volta alle estreme temperature e radiazioni emesse dal Sole.

Il lavoro della sonda ovviamente non finisce qui, a settembre di quest’anno è previsto un ulteriore avvicinamento al corpo celeste con velocità e distanze simili a quello appena riportato, mentre per il mese di dicembre è previsto un passaggio ancor più ravvicinato, per il quale sarà necessario sfruttare la fionda gravitazionale di Venere a novembre, permettendo così di toccare una distanza di 6,12 milioni di chilometri dalla superficie del Sole a una velocità di circa 692 mila km/h.

NASA Parker Solar Probe festeggia un nuovo traguardo nello studio del Sole 1

NASA Parker Solar Probe vanta, per ovvie ragioni, una dotazione di tutto rispetto a partire dallo scudo termico che è realizzato in un materiale composito con carbonio spesso ben 11,43 cm che può resistere fino a temperature di 1.377 °C, la struttura è realizzata a strati, esternamente due strati di composito carbonio-carbonio e internamente una schiuma di carbonio spessa 12 cm. Con un peso di appena 60 Kg la componente in questione permette alla strumentazione interna alla sonda di mantenere una temperatura intorno ai 30 °C, così da poter operare in maniera idonea.

Per quel che concerne la strumentazione in sé, necessaria per lo studio del Sole, la sonda è equipaggiata con quattro strumenti principali:

  • Fields Experiment -> per misurare campi elettrici e magnetici, flusso di Poynting (grandezza vettoriale che descrive il flusso di energia associato alla propagazione del campo elettromagnetico), densità assoluta del plasma e altre caratteristiche degli elettroni, fluttuazioni di densità ed emissioni radio
  • Integrated Science Investigation of the Sun -> studia gli elettroni energetici, protoni e ioni pesanti che interagiscono con l’atmosfera del Sole e l’eliosfera interna
  • Wide-field Imager for Solar PRobe -> telescopi per catturare immagini della corona solare e dell’eliosfera interna
  • Solar Wind Electrons Alphas and Protons -> per misurare le caratteristiche di elettroni, protoni e ioni di elio che si trovano nel vento solare

Insomma, la NASA può vantare un ulteriore traguardo al proprio attivo, la sonda Parker Solar Probe continuerà a contribuire allo studio del Sole, aiutandoci a comprendere meglio il sistema in cui viviamo e fornendoci indicazioni particolarmente utili anche per la vita sulla Terra, sempre più influenzata dalla tecnologia e dunque suscettibile di tutte le variazioni della nostra stella.