Il testo completo e definitivo dell’AI Act europeo è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, dando il via libera a tutte le nuove norme previste per l’utilizzo legale dell’intelligenza artificiale nel Vecchio Continente.

La nuova legge entrerà in vigore il 1° agosto 2024 e tra 24 mesi le disposizioni saranno pienamente applicabili agli sviluppatori di sistemi AI, tuttavia la legge adotta un approccio graduale all’implementazione del regolamento.

AI Act pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea: cosa cambia

La legge impone obblighi diversi agli sviluppatori di IA a seconda dei casi d’uso e del rischio percepito. La maggior parte dei casi l’uso non sarà regolamentata in quanto considerata a basso rischio, ma un piccolo numero di potenziali casi d’uso considerati a rischio è soggetto agli obblighi previsti dalla legge, ma anche in questo caso ci sono casi e casi.

I cosiddetti casi d’uso “ad alto rischio”, come gli usi biometrici dell’IA o l’intelligenza artificiale utilizzata nelle forze dell’ordine, nell’occupazione, nell’istruzione e nelle infrastrutture critiche, sono consentiti dalla legge, ma gli sviluppatori di tali app devono affrontare obblighi in ambiti come la qualità dei dati e l’assenza di pregiudizio.

Un terzo livello di rischio prevede anche requisiti di trasparenza più flessibili per i produttori di strumenti come i chatbot basati sull’intelligenza artificiale.

Per i creatori di modelli di IA a scopo generale (GPAI), come ChatGPT di OpenAI, esistono anche alcuni requisiti di trasparenza, mentre le GPAI più potenti, generalmente impostate in base alla soglia di calcolo, possono essere tenute a svolgere anche una valutazione del rischio sistemico.

L’elenco degli usi vietati dell’intelligenza artificiale entrerà in vigore sei mesi dopo l’entrata in vigore della legge, quindi all’inizio del 2025.

I casi d’uso vietati, o “a rischio inaccettabile”, per l’intelligenza artificiale che presto diventeranno illegali includono il punteggio di credito sociale in stile cinese, la compilazione di database di riconoscimento facciale tramite scraping non mirato di Internet o CCTV, l’uso di dati biometrici remoti in tempo reale da parte delle forze dell’ordine in luoghi pubblici, a meno che non si applichi una delle numerose eccezioni, come durante la ricerca di persone scomparse o rapite.

Nove mesi dopo l’entrata in vigore, ovvero intorno ad aprile 2025, i codici di condotta saranno applicati agli sviluppatori di app di intelligenza artificiale che rientrano nell’ambito di applicazione.

L’Ufficio AI dell’UE che si occupa della supervisione e della creazione di ecosistemi istituito dalla legge è responsabile della fornitura di questi codici, ma ci sono ancora interrogativi su scriverà effettivamente le linee guida.

Il 1° agosto 2025 inizieranno ad applicarsi le norme della legge sui GPAI che devono rispettare i requisiti di trasparenza, tuttavia, a un sottoinsieme di sistemi di IA ad alto rischio è stata concessa una scadenza di conformità più ampia, con 36 mesi dall’entrata in vigore, ovvero fino al 2027, mentre altri sistemi ad alto rischio dovranno conformarsi dopo 24 mesi.

Una forte pressione da parte di alcuni elementi del settore dell’intelligenza artificiale sostenuti da una manciata di governi degli Stati membri ha cercato di ammorbidire gli obblighi relativi alle GPAI, per timore che la legge potesse ostacolare la capacità dell’Europa di produrre colossi dell’intelligenza artificiale in grado di competere con i rivali negli Stati Uniti e in Cina.

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