Era la primavera dello scorso anno quando Neuralink, l’azienda di chip cerebrali fondata da Elon Musk, ricevette l’approvazione dall’ente di regolamentazione statunitense Food and Drugs Administration (FDA) per l’inizio della sperimentazione sugli esseri umani; a settembre dello scorso anno è iniziata la ricerca di volontari per i test e, a gennaio 2024, il primo impianto Neuralink è stato installato nel cervello di un essere umano.

L’intervento si è svolto senza intoppi e il primo paziente dell’azienda ha così potuto beneficiare del ritorno, almeno in parte, della propria autonomia, come testimoniato anche da un video diffuso. Sul finire del mese di maggio hanno iniziato a circolare alcuni rumor secondo cui la FDA avrebbe autorizzato Neuralink per il secondo impianto cerebrale umano: nelle ultime ore è stato lo stesso Musk a confermare la notizia con una conferenza sul social network di sua proprietà X (ex Twitter).

Neuralink è pronta ad impiantare la propria interfaccia neurale su un secondo paziente

Nelle ultime ore è stato Elon Musk in persona a confermare come Neuralink sia pronta per impiantare la propria interfaccia neurale su un secondo paziente, non è stata fornita una data precisa ma è stato semplicemente indicato che l’intervento avverrà “la prossima settimana o giù di lì“; l’azienda sta apportando alcune modifiche alla procedura chirurgica e al posizionamento del dispositivo, onde evitare che si ripetano le problematiche già occorse con il primo paziente.

Per quanto infatti l’intervento fosse andato a buon fine, a distanza di qualche settimana alcuni fili si erano staccati dal cervello del paziente, diminuendo significativamente il numero di elettrodi funzionanti; la società aveva quindi modificato il proprio algoritmo di registrazione neurale in modo da renderlo più sensibile, migliorando il modo in cui il sistema traduce gli impulsi neurali in movimenti del cursore (ricordiamo infatti che il primo paziente era in grado, grazie all’impianto Neuralink, di muovere col pensiero il cursore del mouse di un computer per poter giocare e navigare in rete nonostante la paralisi).

Durante la conferenza che potete vedere qui sopra, i dirigenti dell’azienda hanno spiegato come siano al lavoro per evitare che le problematiche riscontrate dal primo paziente possano nuovamente manifestarsi: in quell’occasione infatti in seguito all’intervento chirurgico era rimasta intrappolata dell’aria nel cranio del paziente, circostanza che sembra aver contribuito al distaccamento dei fili già menzionato.

Il team di chirurghi sta adottando misure per eliminare la sacca d’aria nel suo secondo intervento, prevedendo al contempo di inserire i fili più in profondità nel tessuto cerebrale e di tracciarne il movimento; tra i nuovi accorgimenti inoltre si prevede di “modellare la superficie del cranio” del prossimo paziente in modo da “ridurre al minimo lo spazio sotto l’impianto” e “avvicinarlo al cervello eliminando parte della tensione sui fili“.

I piani di Musk per Neuralink sono ambizioni, l’imprenditore prevede di installare impianti in circa dieci pazienti entro la fine dell’anno; la società sta inoltre lavorando a un impianto di nuova generazione dotato di 128 fili con otto elettrodi ciascuno (gli impianti attuali hanno 64 fili con 16 elettrodi ciascuno), se gli impianti attuali puntano ad aiutare le persone paralizzate a utilizzare un computer con il pensiero, sembra che la società stia lavorando a un secondo prodotto chiamato Blindsight, che dovrebbe consentire alle persone non vedenti di riacquistare parzialmente la vista.