Apple, nella giornata di ieri, ha presentato i risultati del terzo trimestre fiscale del 2024, con un fatturato di 85,78 miliardi di dollari ottenuto tra aprile e giugno.

A grandi linee, presso Cupertino sembra trasparire un certo ottimismo per il futuro, soprattutto per quanto concerne i progetti relativi ad Apple Intelligence. Proprio riguardo alla piattaforma IA, lo stesso CEO Tim Cook ha voluto esprimersi, affermando come l’azienda stia investendo pesantemente affinché il lancio in autunno non subisca ritardi.

Durante un’intervista rilasciata a CNBC, Cook ha spiegato come non sa se e come l’IA impatterà sulle future vendite dei dispositivi Apple, pur dimostrando un comprensibile ottimismo per le potenzialità di tale tecnologia. Il CEO ha spiegato come, all’interno della compagnia, vi sia stato una ridistribuzione del personale per focalizzare gli sforzi su Apple Intelligence.

Nell’intervista, l’amministratore delegato ha poi espresso soddisfazione per gli aumenti di fatturato di trimestre in trimestre, affermando come ciò ripaga tutti gli sforzi effettuati nel campo dell’IA e non solo. Come è ormai noto, le funzioni di Apple Intelligence sono disponibili a titolo gratuito con iOS 18 e macOS 15. Visto che tali sistemi operativi richiedono dispositivi più recenti (come il Mac M1 o iPhone 15 Pro), l’effetto di tale implementazione è una spinta nella vendita dei prodotti Apple.

UE e Cina: ecco gli ostacoli che Apple Intelligence deve affrontare per l’approvazione

Il debutto sul mercato di Apple Intelligence comporta non solo problemi di risorse e tempistiche, ma anche per quanto riguarda la burocrazia. Gli utenti residenti nell’Unione Europea e in Cina, infatti, allo stato attuale non potrebbero avere accesso alle nuove funzioni IA su cui sta lavorando Apple. Proprio per questo motivo, la compagnia sta lavorando con gli enti regolatori  per trovare un punto d’incontro e dunque fornire Apple Intelligence anche in tali aree.

Nell’evento già citato svoltosi giovedì, Tim Cook ha speso delle parole anche sul rapporto tra la piattaforma IA e i suddetti territori. Il dirigente non è sceso nei dettagli, pur confermando come Apple stia lavorando per offrire pieno accesso “a tutti“.

Il primo passo è quello di comprendere tutti i requisiti normativi, come logico diversi tra Cina e UE, per poi agire di conseguenza. L’obiettivo, secondo Cook, è quello di muoversi velocemente per rendere Apple Intelligence accessibile a quanti più territori possibili.

Anche se le prime tangibili funzioni legate all’IA di Apple sono già state rese disponibili, queste sono accessibili sono ai residenti degli Stati Uniti.  Secondo la compagnia, l’UE sarebbe già intervenuta bloccando il tutto per problemi di privacy e sicurezza. La Cina ha invece fatto richiesta che i dati ottenuti dagli utenti tramite Apple Intelligence vengano archiviati ed elaborati esclusivamente su server cinesi.

Altro aspetto da considerare è il supporto multilingue. Cook ha confermato che l’IA sarà disponibile in inglese e, solo nel corso del prossimo anno, saranno resi disponibili altre lingue.