Negli scorsi giorni il Governo ha messo in funzione la nuova piattaforma per la raccolta di firme online per i referendum, uno strumento di semplificazione che permette ai cittadini e ai comitati di sostenere più facilmente le iniziative referendarie. È già servito per raggiungere le firme necessarie per indire il referendum contro l’autonomia differenziata, che ha raccolto quasi 400mila firme online in appena una settimana, a cui si aggiungono altre migliaia di firme fisiche.

Sono passati quasi tre anni dalla raccolta firme sui referendum sulla cannabis e sull’eutanasia, campagna digitale basata su una piattaforma privata a pagamento. La legge di bilancio per il 2021 ne prevedeva già una pubblica, poi in seguito normata e infine ufficializzata alcuni giorni fa, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2024 e il conseguente via libera effettivo per la messa in funzione di una piattaforma online con cui raccogliere le firme per i referendum. Vediamo brevemente come funziona.

Come funziona la piattaforma digitale per le firme online per i referendum

Per utilizzare la nuova piattaforma digitale per la raccolta di firme online per i referendum bisogna recarsi sul sito web dedicato del Ministero della Giustizia e accedere tramite identità digitale usando lo SPID, la carta d’identità elettronica (CIE), la carta nazionale dei servizi (CNS) oppure le credenziali ADN (Active Directory Nazionale).

Effettuato l’accesso, la piattaforma mostra un elenco di iniziative che è possibile sostenere selezionando Sostieni iniziativa, con le relative descrizioni e altre informazioni utili. Di ogni iniziativa sono indicati inoltre il codice identificativo, l’inizio del periodo di raccolta firme online, la percentuale e le cifre necessarie per il raggiungimento del quorum.

Dopo aver scelto di sostenere un’iniziativa, si può scaricare l’anteprima dell’attestato di sottoscrizione che riporta un sunto dell’iniziativa e alcune informazioni personali. Tutte le iniziative sostenute sono accessibili direttamente dalla schermata principale della piattaforma cliccando su uno dei due filtri, che permettono di scremare la ricerca in vario modo. Alla scadenza della raccolta delle firme il sistema effettua una verifica della presenza e della validità delle firme in interoperabilità con il sistema dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).

Per esempio, il referendum contro l’autonomia differenziata, nel momento in cui scriviamo, è stato firmato online da 421.649 persone, l’84,33% delle 500.000 necessarie per richiedere il referendum, soglia tuttavia già oltrepassata contando anche le firme fisiche raccolte nei giorni scorsi.

Superate le 500.000 firme, per indire un referendum abrogativo in Italia si procede poi con la verifica della conformità alla legge da parte della Corte di Cassazione e dell’ammissibilità da parte della Corte Costituzionale. Il passo successivo lo compie il Presidente della Repubblica, chiamato a fissare la data in cui viene indetto il referendum in una domenica compresa fra il 15 aprile e il 15 giugno, referendum valido solo con la partecipazione di almeno la maggioranza degli aventi diritto al voto.

“La piattaforma rappresenta un’innovazione cruciale per la partecipazione politica in Italia e pone il Ministero e il nostro Paese all’avanguardia nell’uso delle tecnologie digitali a supporto della democrazia” ha commentato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio in occasione della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

I nostri contenuti da non perdere: