Torniamo a parlare del popolare social network TikTok e dei suoi guai giudiziari, negli ultimi tempi infatti l’azienda è finita più volte in tribunale per vari motivi e, anche nelle ultime ore, è giunta la notizia di una nuova causa intentata nei suoi confronti.
Tutto nasce da un’indagine della Federal Trade Commission che avrebbe riscontrato potenziali violazioni ai sensi del FTC Act (Federal Trade Commission Act) e del COPPA (Children’s Online Privacy Protection Act), il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha quindi intentato causa nei confronti della piattaforma; vediamo qualche dettaglio.
TikTok avrebbe raccolto dati sui bambini senza il consenso dei genitori
Come anticipato in apertura, il Dipartimento di Giustizia statunitense ha intentato causa contro TikTok, il social network è accusato di aver permesso a bambini di età inferiore ai 13 anni di creare account senza il permesso dei genitori e di aver raccolto “dati estesi” su di loro, in palese violazione delle vigenti norme sulla privacy dei minori.
Secondo l’accusa TikTok avrebbe deliberatamente permesso che i minori accedessero alla sua piattaforma tramite la “Modalità Bambini”, raccogliendo le loro informazioni e non eliminando i loro account su richiesta dei genitori, in contravvenzione a quanto stabilito dal Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA).
Nel momento in cui un bambino con meno di 13 anni inseriva la propria età nell’app, il sistema chiedeva di inserire un nome utente per creare un account con la Modalità bambini, in tale modalità non è possibile caricare video sulla piattaforma ma esclusivamente visualizzarli; l’app tuttavia non solo non avrebbe avvisato i genitori della creazione degli account per chiederne il consenso, ma avrebbe mostrato diverse debolezze per quel che riguarda le tecniche di limitazione dell’età.
Per esempio sembra che, in base ad una prassi precedente, TikTok avrebbe consentito agli utenti di riavviare il processo di creazione dell’account anche se avevano originariamente inserito una data di nascita che mostrava di avere meno di 13 anni; inoltre la piattaforma permetteva agli utenti di accedere tramite Instagram o Google, il che avrebbe classificato gli account come “età sconosciuta” secondo l’accusa.
Secondo il Dipartimento di giustizia l’azienda avrebbe permesso a milioni di bambini di usare la sua piattaforma, tuttavia sarebbe difficile stabilire l’esatta portata delle sue violazioni in quanto la società non avrebbe rispettato un requisito di un’ingiunzione del 2019, il quale prevedeva di conservare i registri sulla sua conformità al COPPA.
Alex Haurek, portavoce di TikTok, ha espresso il disappunto dell’azienda inerente alle accuse del Dipartimento di Giustizia con la seguente dichiarazione:
molte delle quali [le accuse] si riferiscono a eventi e pratiche passate che sono di fatto inaccurate o sono state affrontate. Siamo orgogliosi dei nostri sforzi per proteggere i bambini e continueremo ad aggiornare e migliorare la piattaforma. A tal fine, offriamo esperienze adatte all’età con rigide misure di sicurezza, rimuoviamo in modo proattivo gli utenti presumibilmente minorenni e abbiamo lanciato volontariamente funzionalità come limiti predefiniti di tempo di utilizzo, Family Pairing e ulteriori protezioni della privacy per i minori.
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