Il caso delle tastiere a farfalla dei MacBook prodotti tra il 2015 e il 2019 ha visto Apple accettare il pagamento di un sostanzioso risarcimento ai propri clienti insoddisfatti.

Nello specifico, la compagnia ha stanziato 50 milioni di dollari complessivi (circa 45,73 milioni di euro), per rimborsare gli utenti che hanno avuto a che fare con componenti difettosi.

A partire da sabato 3 agosto, Apple ha cominciato finalmente a mettere mano al portafoglio, distribuendo i rimborsi. Tale iniziativa interessa al momento solo il contesto americano e, nello specifico, solo un numero esiguo di stati (ovvero ​​California, Florida, Illinois, Michigan, New Jersey, New York e Washington).

Le tastiere a farfalla dei MacBook: fino a 395 dollari di risarcimento

I rimborsi in questione variano a seconda del problema riscontrato, con 50 dollari per la sostituzione dei tasti, 125 per problemi relativi al case superiore e 395 dollari in caso di due o più sostituzioni del case superiore.

L’introduzione della tastiera a farfalla è datata 2015, con il lancio sul mercato del MacBook da 12 pollici. La stessa soluzione è stata poi adottata da altri modelli come il MacBook Pro, prodotto l’anno successivo, e con il MacBook Air nel 2018.

Proprio a maggio del 2018 è iniziata un’azione legale collettiva, con gli utenti che segnalavano come la tastiera a farfalla fosse problematica e inadatta per i dispositivi su cui era installata. Le polemiche hanno spinto prima a un cambio di direzione da parte dell’azienda, con il MacBook Pro da 13 pollici e il MacBook Air successivo passati alla nuova Magic Keyboard, ma anche al proseguire della disputa tra i clienti e Apple, con un giudice che ha poi dato ragione ai primi.

Il 27 giugno, il tribunale ha ordinato l’erogazione del rimborso e, poco dopo, il sito ufficiale della compagnia è stato aggiornato per indicare che i pagamenti sarebbero iniziati nel corso del successivo mese di agosto, una promessa poi rispettata da Apple.