Alcuni di voi ricorderanno come sul finire del mese di giugno vi avessimo riportato le vicissitudini incontrate da Starliner, la navicella di Boeing tuttora bloccata sulla Stazione Spaziale Internazionale; il velivolo infatti aveva riscontrato una serie di perdite di elio e problemi al sistema di propulsione, problematiche che hanno di fatto ritardato il ritorno sulla Terra dei due astronauti dell’equipaggio.

Con il passare del tempo si fa sempre più insistente un’ipotesi di “salvataggio” che, oltre a far fare una brutta figura a Boeing, potrebbe di fatto precludere il prosieguo del progetto.

SpaceX potrebbe salvare la navicella Boeing Starliner

La storia di Starliner è, come sappiamo, alquanto travagliata, era il 2014 quando la NASA decise di dare mandato a due società private per la costruzione di navicelle utilizzabili per il trasporto di equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale, così da poter sostituire i non più idonei shuttle dell’Agenzia, le due realtà erano Boeing e SpaceX, allora neonata azienda di proprietà di Elon Musk.

È apparso evidente fin da subito come la NASA riponesse inizialmente maggiore fiducia in Boeing, i due contratti erano molto simili tra loro ad eccezione dei finanziamenti previsti: SpaceX riceveva infatti un finanziamento di 2,6 miliardi di dollari, mentre a Boeing spettavano 4,2 miliardi di dollari. L’obbiettivo iniziale era stato fissato per il 2017, traguardo non raggiunto da nessuno dei due partecipanti ma, come ben sappiamo, l’azienda di Musk è riuscita ad accelerare i tempi in seguito effettuando il suo primo lancio nel 2020.

Nel frattempo Boeing ha dovuto affrontare non solo tutta una serie di problematiche tecniche occorse in diversi tentativi non andati a buon fine, ma ha anche dovuto adattare il proprio progetto iniziale per uniformarlo alla rivoluzionaria tecnologia di SpaceX che ha introdotto la possibilità di riutilizzare più volte le capsule per i viaggi spaziali.

Dopo 10 anni Boeing è finalmente riuscita ad effettuare con successo il lancio di Starliner a inizio giugno 2024, salvo incorrere nelle problematiche già menzionate in precedenza che hanno costretto i due astronauti dell’equipaggio, Barry E. Wilmore e Sunita L. Williams a stazionare presso la ISS in attesa di poter fare ritorno sulla Terra.

A detta di molti la NASA avrebbe a più riprese minimizzato i problemi riscontrati da Starliner e, secondo quanto riportato dai colleghi di arstechnica, sembra che ci siano piani particolari per effettuare il salvataggio dei due astronauti: pare infatti che diverse fonti a conoscenza della questione indichino la probabilità di una missione SpaceX di emergenza “significativamente più alta” rispetto a quella di una missione di ritorno di Starliner.

L’agenzia spaziale americana starebbe dunque valutando di dare mandato a SpaceX di riportare a Terra l’equipaggio Boeing, è infatti possibile che la prossima missione Crew 9 dell’azienda di Musk possa trasportare solo due astronauti invece di quattro, per fare spazio a Wilmore e Williams.

Qualora un’ipotesi di questo tipo dovesse verificarsi rappresenterebbe un duro colpo per Boeing, che non ne risentirebbe solo dal punto di vista dell’immagine, ma che rischierebbe di dover chiudere completamente il programma Starliner; tale circostanza porterebbe la NASA a doversi appoggiare ad un’unico fornitore per il trasporto degli equipaggi, prospettiva rischiosa nel momento in cui qualcosa dovesse andare storto.