Per adattarsi al Digital Markets Act (DMA), entrato in vigore lo scorso mese di marzo, Apple ha attuato una serie di modifiche alle sue politiche.
Il risultato è una maggiore libertà agli sviluppatori, che finalmente possono direzionare gli utenti anche al di fuori di App Store per fornire servizi come abbonamenti, senza che la compagnia di Cupertino possa interferire nel rapporto con i clienti. Pur conformandosi alle direttive della Commissione Europea (CE), il comportamento di Apple non ha però soddisfatto tutti.
La nuova struttura tariffaria per rientrare nei canoni dell’azienda è stata infatti criticata senza mezzi termini da Tim Sweeney, CEO di Epic Games. Lo stesso ha definito le nuove commissioni sui link esterni come “Illegale del 15%” attraverso un post su X.
Sweeney ha poi rincarato la dose, affermando come “Le condizioni di Apple rendono del tutto antieconomico per gli sviluppatori distribuire le proprie app sia tramite l’Apple App Store sia tramite gli app store iOS concorrenti“.
In the European Union where the new DMA law opens up app store competition, Apple continues its malicious compliance by imposing an illegal new 15% junk fee on users migrating to competing stores and monitor commerce on these competing stores.https://t.co/YUYwsnrh32 pic.twitter.com/xAWGkOWPrH
— Tim Sweeney (@TimSweeneyEpic) August 8, 2024
Quali sono le commissioni di Apple che fanno infuriare Epic Games e Spotify?
Se da parte di Epic Games non si è andati troppo per il sottile criticando Apple, i toni non sono più teneri quando i commenti arrivano da Spotify. Un portavoce della piattaforma di streaming musicale ha infatti rilasciato una dichiarazione al sito TechCrunch, parlando di mosse “Deliberatamente confuse” dell’azienda. Lo stesso ha poi sostenuto come, a livello pratico, Apple tenda comunque a “Ignorare palesemente” le direttive del DMA.
La compagnia si difende dagli attacchi affermando come i costi che gli sviluppatori devono affrontare riflettono quanto offerto da App Store e dalla sua visibilità. La seconda commissione è invece è stata giustificata da Apple per la distribuzione delle app, costi operativi, sistemi di sicurezza dello store e strumenti promozionali.
A livello pratico si parla di una percentuale variabile tra il 10% e il 27% per quanto concerne i link per indirizzare clienti al di fuori dello store. Tutt’altro che una rivoluzione visto che, prima del DMA, Apple chiedeva dal 15% al 30% come commissione.
Non solo: come sviluppatori che supportano metodi di pagamento alternativi, distribuendo app al di fuori di App Store, in base alla Core Technology Fee, Spotify e Epic Games dovrebbero pagare una ulteriore commissione pari a 0,50 euro per ogni singolo download della relativa applicazione.
Nonostante le polemiche il progetto di portare Epic Games Store su iPhone e iPad nel territorio UE sembra ancora attivo, con uno store che potrebbe essere lanciato presto. In questo contesto però, le commissioni di Epic Games dovrebbero essere inferiori rispetto a quanto chiesto da Apple, con il 12% di costo sulle le transazioni interne e nessun tipo di contributo per i pagamenti di terze parti.
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