Avete tutti presente come, nonostante il successo del lancio di inizio giugno, la navicella Boeing Starliner abbia in seguito riscontrato tutta una serie di problemi che hanno costretto la NASA a rinviare il suo rientro sulla Terra; il comandante Barry E. Wilmore e il pilota Sunita L. Williams sono bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) da ormai 77 giorni.

L’agenzia spaziale americana ha in programma per la giornata di domani la Flight Readiness Review (FRR), una riunione durante la quale si deciderà il destino della navicella di Boeing e del suo equipaggio.

La NASA alla ricerca di una soluzione per il caso Starliner, domani la decisione ufficiale

Come anticipato in apertura, nella giornata di domani la NASA dovrà prendere una delle decisioni più importanti degli ultimi tempi, in seguito ad un’accurata valutazione della situazione verranno prese in considerazione le due principali ipotesi: dare il via libera al rientro della capsula Starliner con il suo equipaggio a bordo, oppure riportare a Terra solo la capsula, costringendo di fatto i due astronauti a trascorrere ulteriore tempo sulla ISS.

I problemi riscontrati da Boeing sono noti, il cedimento di alcuni propulsori a delle perdite di elio dal sistema di propulsione hanno portato alla situazione attuale, grazie a tutta una serie di test eseguiti in seguito sembra che il surriscaldamento dei propulsori abbia causato il rigonfiamento delle guarnizioni in teflon e bloccato il flusso di propellente verso i piccoli getti di controllo, facendogli perdere spinta.

Nonostante gli ingegneri della NASA siano riusciti ad individuare la causa del problema, non tutti condividono sul fatto che questo possa o meno ripresentarsi, se i propulsori fallissero durante il rientro di Starliner sulla Terra, con l’equipaggio a bordo, gli astronauti non sarebbero in grado di puntare nella direzione corretta per una frenata critica che riporti la capsula nell’atmosfera verso l’atterraggio. I propulsori in questione si trovano sul modulo di servizio di Starliner che verrà utilizzato per le operazioni di deorbit, prima di separarsi dal modulo contenente l’equipaggio.

Qualora i dirigenti dell’agenzia spaziale americana decidessero che non vale la pena correre il rischio, i due astronauti estenderebbero la loro permanenza sulla stazione spaziale almeno fino a febbraio dell’anno prossimo, quando tornerebbero sulla Terra a bordo di una navicella spaziale Dragon fornita da SpaceX; tale circostanza comporterebbe diversi problemi, in primo luogo causerebbe l’interruzione delle attività dell’equipaggio sulla stazione spaziale, visto che la navicella Dragon potrà trasportare solo due astronauti invece di quattro per fare posto a Wilmore e Williams.

In secondo luogo, i due astronauti di Boeing verrebbero esposti ad un quantitativo di radiazioni ben superiore rispetto a quello inizialmente preventivato sulla base di una permanenza di otto giorni; in ultimo, ma non per importanza, ciò potrebbe far propendere la NASA per la non certificazione di Starliner per missioni operative con equipaggio, a meno di un eventuale volo di prova aggiuntivo.

Se dunque la Flight Readiness Review presso il Johnson Space Center della NASA a Houston è prevista per la giornata di domani, in quella odierna si riuniranno i manager di livello inferiore per discutere le loro conclusioni e opinioni prima dell’FRR. Gli ingegneri comunicheranno al Program Control Board:

I team di ingegneri hanno lavorato per valutare un nuovo modello che rappresenta la meccanica del propulsore ed è progettato per prevedere con maggiore accuratezza le prestazioni durante la fase di ritorno del volo. Questi dati potrebbero aiutare i team a comprendere meglio la ridondanza del sistema dallo sganciamento alla separazione del modulo di servizio. Gli sforzi in corso per completare la nuova modellazione, caratterizzare i dati sulle prestazioni del veicolo spaziale, perfezionare le valutazioni dei rischi integrate e determinare le raccomandazioni della comunità saranno integrati nella revisione a livello di agenzia.

Nella giornata di domani, terminata la riunione la NASA terrà una conferenza stampa per annunciare la decisione presa, all’unanimità, da tutti i partecipanti, tra cui l’amministratore dell’agenzia Bill Nelson.

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