Gli astronauti americani Sunita Williams e Barry Wilmore torneranno sulla Terra il prossimo febbraio con la missione SpaceX Crew-9. Dopo aver trascorso più di 80 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), 8 erano quelli previsti, il loro ritorno è stato pianificato in modo differente a causa delle incertezze riscontrate con il velivolo Starliner di Boeing. Proprio queste incognite hanno spinto NASA a optare per una strategia più cauta e a decidere di far rientrare gli astronauti a bordo di una navicella SpaceX. Tutto questo evidenzia il delicato rapporto di fiducia tra la NASA e le aziende private, come Boeing, impegnate nella corsa alla conquista dello spazio.

NASA vuole massima sicurezza, niente Starliner

Steve Stich, responsabile del Commercial Crew Program della NASA, ha dichiarato che la decisione di far tornare il Starliner senza equipaggio a bordo è stata dettata dai dati a disposizione e dalle incertezze legate a questi. La mancanza di certezze sui funzionamenti dei propulsori durante le fasi cruciali del volo ha comportato un innalzamento del livello di rischio per l’equipaggio, spingendo così la NASA a variare il piano di rientro.

Fiducia e cooperazione tra NASA e Boeing

Parallelamente alla questione tecnica, la decisione ha generato anche una discussione animata sui rapporti tra la NASA e Boeing. Come ha evidenziato Ken Bowersox, Vice Amministratore Associato della NASA, dopo dibattiti tesi è necessario lavorare per mantenere unito il team. In questo contesto, nonostante le difficoltà, la NASA rimane impegnata a lavorare con Boeing. Stich ha inoltre ribadito che è stato fondamentale valutare se il modello realizzato da Boeing fosse adeguato per avere un’accurata previsione delle prestazioni con un equipaggio a bordo.

I due astronauti erano inizialmente programmati per trascorrere solo otto giorni a bordo dell’ISS dopo un lancio di successo dello Starliner di Boeing il 5 giugno. Tuttavia, i piani sono cambiati a seguito di guasti ai propulsori, perdite di elio e problemi con alcune valvole. L’esame delle parti difettose ha indicato che dei sigilli in Teflon deformi potrebbero essere stati una delle cause dei guasti sui propulsori dello Starliner. Ma, nell’attesa di risposte definitive, NASA ha preferito adoperare una soluzione già collaudata per il rientro di Williams e Wilmore, ovvero affidarsi a SpaceX e alla sua Crew-9 che partirà per l’ISS a fine settembre e rientrerà a febbraio 2025.

I due astronauti proseguiranno il loro lavoro sulla ISS ricevendo nuove istruzioni e suddividendosi i compiti di routine.

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