Dopo il clamoroso arresto avvenuto nelle scorse ore di Pavel Durov, CEO e fondatore di Telegram, lo stesso ha affermato di non aver nulla da nascondere.

A esprimersi su quanto successo nelle scorse ore è stata anche Telegram che, attraverso una dichiarazione anonima pubblicata sul canale ufficiale, sostiene come “È assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell’abuso della stessa“. La nota continua poi spiegando come “Quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo usa Telegram come mezzo di comunicazione e come fonte di informazioni vitali“.

Come confermato da alcuni funzionari francesi, Durov è stato arrestato nel contesto di un’indagine della polizia riguardo attività criminali apparentemente gestite attraverso l’app di messaggistica. Ciò è dovuto alla natura stessa di Telegram, che non pone particolari filtri o censure a ciò che gli utenti pubblicano.

Sebbene non offra un sistema di crittografia come default, la piattaforma rappresenta un luogo ideale per la controinformazione e, sebbene ciò venga accolto molto bene da buona parte dell’utenza, nasconde diversi pericoli da non sottovalutare.

Telegram e la sua filosofia pone l’app in una posizione scomoda

Telegram è una piattaforma coinvolta nell’informazione per quanto concerne il conflitto tra Russia e Ucraina. Proprio questo suo coinvolgimento in un contesto geopolitico così delicato, potrebbe avere un certo livello di influenza sull’arresto di Durov.

Lo stesso cittadini franco-russo, durante un’intervista dello scorso aprile, aveva affermato come l’obiettivo di Telegram fosse quello di mantenere la piattaforma neutrale, resistendo alle pressioni dei vari governi riguardo la possibile moderazione i contenuti diffusi attraverso l’app

Rispetto all’operato di Telegram e dei rischi che il suo fondatore corre gestendo tale app, lo stesso aveva affermato di viaggiare in luoghi e paesi considerati coerenti con i suoi valori. Dopo aver fondato Telegram nel 2013 con suo fratello, Durov ha dovuto lasciare la Russia l’anno successivo in quanto in forte contrasto con il governo del paese.

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