Lunedì 9 settembre è stato il grande giorno degli iPhone 16, presentati da Apple in compagnia del nuovo Apple Watch Series 10 e delle nuove AirPods 4 nel corso dell’evento “It’s Glowtime” che ha avuto luogo, come di consueto, all’Apple Park di Cupertino.

Con i melafonini della generazione 2024, il colosso statunitense ha messo fine a una pratica messa in campo per la prima volta nel 2022 (con il lancio degli iPhone 14) e tenuta viva anche con gli iPhone 15 del 2023: niente più SoC vecchio per i modelli “base”, l’intera gamma 2024 può contare su un SoC nuovo di pacca (anche se in due diverse declinazioni). Sarà realmente così o è solo questione di marketing? È quindi bene fare chiarezza, andando a confrontare i nuovi Apple A18 e A18 Pro con il predecessore A17 Pro del 2023 e con l’ancora precedente A16 Bionic del 2022, chip fatto fuori dalla rivoluzione Apple Intelligence.

Apple A18 vs A17 Pro vs A16 Bionic: le differenze

3 nm con processo produttivo di seconda generazione, Neural Engine migliorato, CPU con nuovo set di istruzioni, memorie più veloci… tante chiacchiere, slide, immagini, tanta esaltazione durante la presentazione.

Quali sono, però, le differenze all’atto pratico tra i nuovi SoC Apple A18 e A18 Pro e i vecchi A17 Pro e A16 Bionic? Prima di passare a dei confronti (e ragionamenti) tra i singoli chip, è bene fare una sorta di riassunto delle principali specifiche tecniche su cui possono contare tutti e quattro.

# A16 Bionic A17 Pro A18 A18 Pro
Anno 2022 2023 2024
Processo Produttivo TSMC N4P
(4 nm)
TSMC N3
(3 nm)
TSMC N3E
(3 nm, 2ª generazione)
Set istruzioni ARM v8.6-A ARM v9.2-A
CPU 6 core
(2 P + 4 E)
6 core
(2 P + 4 E)
6 core
(2 P + 4 E)
6 core
(2 P + 4 E)
GPU 5 core 6 core 5 core 6 core
Neural Engine 16 core
(17 TOPS)
16 core
(35 TOPS)
RAM 6 GB (LPDDR5) 8 GB (LPDDR5) 8 GB (LPDDR5X-7500)
Numero transistor 16 miliardi 19 miliardi > 19 miliardi
(dato non ufficiale)

Apple A18 sembra un passo indietro rispetto ad A17 Pro

Durante la presentazione degli iPhone 16 e iPhone 16 Plus, parlando del chip A18, Apple ha sempre fatto confronti col vecchio A16 Bionic che trovavamo a bordo degli iPhone 15 e iPhone 15 Plus del 2023. Sebbene da generazione a generazione dello smartphone il confronto sia lecito, è altrettanto vero che, dati alla mano, l’A18 risulti molto molto simile all’A17 Pro del 2023, quasi come se il colosso di Cupertino avesse la necessità di questa mossa per non mettere un chip “Pro” sui propri modelli base.

Ecco quindi che abbiamo sentito parlare di Neural Engine il doppio più veloce, CPU più performante del 30% (e con il più recente set di istruzioni ARM v9.2-A), GPU più performante del 40%, efficienza energetica migliorata del 35%. Il tutto rispetto all’A16 Bionic. E rispetto all’A17 Pro?

Quando Apple presentò A17 Pro, parlava chiaramente di Neural Engine due volte più veloce rispetto a quello presente su A16 Bionic. Sembra che, da questo punto di vista, nulla sia cambiato. Proseguiamo col dire che A18 e A17 Pro possono contare entrambi sulla realizzazione con processo produttivo a 3 nm (di seconda generazione per il nuovo chip) e su una CPU a sei core (2 performance core e 4 efficiency core). A18 perde un core (5 contro 6) sulla GPU ma guadagna memorie più veloci. Come da “tradizione”, infine, A17 Pro può contare su tante componenti “Pro” che mancano sul chip base (che invece guadagna il supporto al raytracing).

Tirando le somme, sembra che A18 sia l’anello di congiunzione tra A16 Bionic e A17 Pro, un SoC in grado di far girare bene i nuovi iPhone 16 e iPhone 16 Plus ma probabilmente un filo meno degli iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max sfornati nel 2023.

Apple A18 Pro: deciso passo in avanti rispetto ad A17 Pro

Decisamente più “semplice” è il confronto tra il nuovo A18 Pro degli iPhone 16 Pro e iPhone 16 Pro Max e il predecessore A17 Pro degli iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max, preso come riferimento dal colosso di Cupertino per spiegare tutte i miglioramenti messi in campo.

Si parte con il Neural Engine che migliora per velocità ed efficienza, potendo contare su una memoria con il 17% in più di larghezza di banda. La “nuova” CPU a sei-core dovrebbe risultare il 15% più veloce e la memoria RAM di tipo LPDDR5X-7500 dovrebbe aiutare ulteriormente. Altri miglioramenti hanno investito l’ISP (la componente per l’elaborazione delle immagini) che dovrebbe risultare due volte più veloce (nella elaborazione di immagini e video) e in altre componenti “secondarie”. Apple ha inoltre insistito sul fatto che questo chip migliori sensibilmente il rapporto prestazioni/consumi: stando ai dati dichiarati, nel complesso, A18 Pro dovrebbe consentire agli iPhone 16 Pro di avere prestazioni superiori agli iPhone 15 Pro nell’ordine del 15%.

Il “vecchio” A16 Bionic deve arrendersi ai SoC a 3 nm

Chi esce sconfitto da tutta questa storia è il “vecchio” e sopra-citato A16 Bionic, SoC a 4 nm (l’ultimo di Apple realizzato con questo processo produttivo) che troviamo a bordo degli iPhone 14 Pro e degli iPhone 15 “base”, non proprio dispositivi obsoleti se consideriamo che hanno, rispettivamente, due e un anno sulle spalle (e ancora tanti anni di supporto davanti a sé).

Di fatto, a causa di alcune “limitazioni” (tra cui il numero di operazioni al secondo di cui è capace il Neural Engine e il quantitativo di memoria RAM), gli iPhone sopra-citati non potranno godere dei servigi di Apple Intelligence, la suite di intelligenza artificiale griffata dalla mela morsicata.

Nonostante A16 Bionic sia un chip di fascia alta che, ancora oggi, è in grado di far girare benissimo i dispositivi di cui è il cuore pulsante, la scelta del colosso di Cupertino è stata “prudente” (specie se pensiamo a come funziona nel panorama Android): l’IA sarà esclusiva dei modelli con chip a 3 nm (e quindi degli iPhone 15 Pro e dei nuovi iPhone 16).

Per fortuna non è ancora chiaro quando arriverà Apple Intelligence in Italia. Chi ha uno tra i due iPhone 14 Pro o tra i due iPhone 15 “base” può continuare a dormire sonni tranquilli, almeno per un po’ di tempo.

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