Un paio di giorni fa vi abbiamo riportato la notizia del lancio della missione Polaris Dawn di SpaceX dal Kennedy Space Center in Florida, la capsula Dragon Resilience ha quindi iniziato il suo viaggio con i quattro astronauti dell’equipaggio, nella giornata di oggi alle ore 12:49 italiane ha avuto luogo la prima attività extraveicolare privata della storia; vediamo insieme qualche dettaglio.

La missione Polaris Dawn è un successo: riuscita la prima passeggiata spaziale privata della storia

I preparativi per la prima attività extraveicolare (EVA) privata della storia sono iniziati subito dopo il lancio, durante le prime fasi del volo infatti l’equipaggio della missione Polaris Dawn ha lentamente iniziato a ridurre la pressione all’interno della capsula Dragon, aumentando conseguentemente la concentrazione di ossigeno; lo scopo di questa operazione era far sì che gli astronauti cominciassero ad abituarsi ad una pressione minore, eliminando al contempo la concentrazione di azoto nel flusso sanguigno così da evitare l’insorgere di malattie da decompressione.

La capsula Dragon Resilience ha in seguito modificato la propria traiettoria per prepararsi all’EVA, il razzo Falcon 9 di SpaceX ha infatti portato il modulo fino ad un’altitudine di circa 190 Km e, dopo aver raggiunto una distanza di circa 1.400 Km, l’orbita è stata modificata per assestarsi intorno ai 700 Km di altitudine.

La preparazione vera e propria è iniziata con la vestizione degli astronauti dell’equipaggio della missione Polaris Dawn, composto dall’imprenditore e filantropo statunitense Jared Isaacman, dal pilota Scott Poteet ex tenente colonnello dell’Aeronautica militare statunitense, dall’ufficiale medico Anna Menon e dalla specialista di missione Sarah Gillis; i quattro hanno indossato le stesse tute con cui erano partiti provvedendo ad effettuare tutta una serie di controlli per verificare che non ci fossero perdite, assicurandosi in seguito ai sedili interni della capsula per iniziare la pressurizzazione delle tute.

Dopo una serie di ulteriori verifiche sulle tute è iniziata l’eliminazione dell’aria all’interno della cabina, operazione che in seguito ha permesso l’apertura del portellone alle 12:49 italiane: il comandante della missione Jared Isaacman è stato il primo ad uscire, effettuando nell’arco di circa 12 minuti tutta una serie di test di mobilità per verificare il comportamento della tuta in condizioni di vuoto, SpaceX ha infatti sviluppato le nuove tute implementando tutta una serie di giunti posizionati su diverse zone, come spalle e gomiti, per permettere movimenti più agili. Dopo Isaacman è stato il turno di Sarah Gillis, che ha eseguito le stesse operazioni in un arco di tempo simile.

Il video che potete vedere qui sopra vi permetterà, qualora ve la foste persa, di rivedere l’intera diretta dell’evento, se voleste saltare direttamente all’EVA si trova a circa due ore dall’inizio. La prima attività extraveicolare privata della storia è stata quindi un successo, che ha permesso anche di verificare il funzionamento delle nuove tute sviluppate da SpaceX che un giorno, con alcuni accorgimenti e aggiustamenti, permetteranno l’esplorazione della Luna e di Marte.

Infine, la missione Polaris Dawn ha stabilito un’ulteriore primato, non solo con la prima EVA privata ma anche con il nuovo record per il maggior numero di persone esposte all’ambiente spaziale, ricordiamo infatti che la capsula non dispone di una camera di compensazione e quindi, nonostante l’ESA sia stata eseguita da soli due membri, tutti e quattro in realtà sono stati esposti al vuoto cosmico.

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