Zoom si avvicina a un nuovo livello di utilizzo dell’intelligenza artificiale, permettendo di partecipare ai meeting senza essere realmente presenti. Durante l’evento annuale Zoomtopia, l’azienda ha annunciato che presto sarà possibile creare un avatar AI personale da utilizzare per inviare brevi messaggi al proprio team.

Per creare un avatar digitale, sarà necessario registrare un video iniziale di sé stessi. Questo video servirà come base per l’intelligenza artificiale di Zoom, che realizzerà un avatar che non solo assomiglia fisicamente all’utente, ma ne replica anche la voce.

Una volta creato l’avatar, sarà possibile scrivere il messaggio da inviare e lasciare che sia l’avatar a parlare al posto dell’utente. Questa funzione sarà disponibile esclusivamente tramite la funzionalità Clips di Zoom, che consente di registrare brevi aggiornamenti video per i colleghi.

Protezione contro i deepfake e privacy avanzata

Smita Hashim, Chief Product Officer di Zoom, ha rassicurato gli utenti riguardo ai potenziali rischi legati all’uso di avatar AI, in particolare per quanto riguarda i deepfake. Durante una conferenza stampa, ha spiegato che Zoom sta affrontando la questione con la massima attenzione, implementando sistemi avanzati di autenticazione, tecnologie di watermarking e rigide politiche d’uso per garantire la sicurezza delle comunicazioni.

La novità sarà disponibile a partire dall’inizio del prossimo anno come parte dell’add-on AI Companion, al costo di 12 dollari al mese. Anche chi non acquisterà l’add-on potrà comunque utilizzare avatar e voci preimpostate per registrare clip, sebbene queste opzioni predefinite possano risultare meno personalizzate rispetto agli avatar basati sull’immagine e la voce dell’utente.

Cosa sono i deepfake?

I deepfake sono video o immagini falsificate che utilizzano l’intelligenza artificiale per sostituire il volto o la voce di una persona con quelli di qualcun altro, creando contenuti estremamente realistici. Questa tecnologia si basa su reti neurali avanzate e apprendimento automatico per manipolare immagini e video, spesso a scopi ingannevoli o fraudolenti.

Proprio per questo motivo, l’uso dei deepfake solleva preoccupazioni in termini di privacy e sicurezza, soprattutto quando vengono utilizzati per imitare persone senza il loro consenso o per diffondere disinformazione.

Il futuro dei meeting secondo Zoom

Il CEO di Zoom, Eric Yuan, aveva già accennato a questa innovazione in un’intervista di giugno su Decoder, esprimendo la sua visione di un futuro in cui si potrà inviare una versione digitale di sé stessi a partecipare a meeting, mentre l’utente sarà impegnato in altre attività.

“Oggi per questa sessione, idealmente, non dovrei essere presente. Posso mandare una versione digitale di me stesso, mentre io vado al mare”, ha spiegato Yuan. Secondo il CEO, l’obiettivo è quello di automatizzare il più possibile grazie all’integrazione tra AI e Zoom Workplace.

L’AI Companion introdurrà anche nuove opzioni di personalizzazione, tra cui la possibilità di creare template riassuntivi personalizzati per i meeting e una maggiore integrazione con app di produttività di terze parti come Zendesk e Asana.

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