A poche ore di distanza dal successo di Mechazilla nell’ultimo test di lancio di Starship di SpaceX, anche oggi è stata una giornata importante per gli scienziati e gli appassionati di Spazio. Pochi minuti fa, alle ore 18:06 italiane, è iniziata la missione Europa Clipper della NASA con il lancio effettuato da un razzo Falcon Heavy di SpaceX che, dalla piattaforma Launch Complex 39A del Kennedy Space Center a Meritt Island, in Florida, ha spinto la navicella Clipper oltre l’atmosfera terrestre in direzione Giove, o meglio, verso Europa, che è uno dei quattro più grandi satelliti naturali di Giove e uno dei più importanti per la scienza perché potrebbe ospitare forme di vita.
C’è vita su Europa? La missione Europa Clipper in breve
Un viaggio di quasi tre miliardi di chilometri, la distanza necessaria per raggiungere l’orbita di Giove, dove la sonda della missione Europa Clipper potrà studiare da vicino il satellite Europa, uno degli obiettivi delle più importanti agenzie spaziali perché ritenuto dagli scienziati adatto a ospitare la vita. Risale a poco più di un anno fa la scoperta effettuata con il telescopio spaziale James Webb della presenza di carbonio e anidride carbonica (fondamentale per la vita che conosciamo) negli oceani liquidi nascosti sotto la crosta ghiacciata di Europa, una scoperta che ha aggiunto nuovi tasselli utili per la ricerca della vita su Europa.
Con Europa Clipper la NASA vuole raccogliere nuovi indizi andando a esplorare da vicino il satellite di Giove, per confermare l’esistenza di acqua sotto al ghiaccio e caratterizzarne la natura, analizzare la distribuzione e la chimica dei composti chiave e comprendere la struttura e la formazione della superficie, ovvero una crosta di ghiaccio che si ritiene sia spessa diversi chilometri (fra i 15 e i 20) sotto la quale ci dovrebbe essere acqua in forma liquida.
Ce ne sarebbe molta di più di quella presente negli oceani della Terra, acqua che, secondo la NASA, riesce a essere in forma liquida per via della notevole energia gravitazionale che Giove esercita sul satellite che ne deforma la crosta di ghiaccio e fa sì che ruoti: un po’ come se fosse il coperchio di una pentola piena d’acqua in ebollizione, secondo una ricerca.
Serviranno alcuni anni per coprire i quasi tre miliardi di chilometri di viaggio verso l’orbita di Giove, più lungo di quasi quattro volte rispetto alla reale distanza di Europa (dista circa 786 milioni di chilometri da noi) percorso necessario per poter sfruttare la gravità della Terra e di Marte come fionde gravitazionali. Europa Clipper, stando alle previsioni della NASA, entrerà nell’orbita di Giove nel 2030 per poi completare alcune decine di passaggi ravvicinati fino a una distanza di circa 25 chilometri dalla superficie di Europa, permettendoci così di vedere più da vicino il guscio ghiacciato del satellite e di analizzare tutti i dati che sarà possibile catturare, alla ricerca di eventuali conferme della presenza di sostanze organiche e di altre prove di fonti di energia sotto la sua superficie.
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