La scienza medica è in continua evoluzione, la tecnologia è parte integrante di diverse tipologie di cure da diverso tempo e ormai anche un dispositivo apparentemente semplice come un cerotto può diventare smart. Oggi vi parliamo di un interessante studio che mira a ridurre l’utilizzo di antibiotici per la cura delle infezioni cutanee, sostituendo i medicinali in questione con un cerotto bioelettronico.

Questo cerotto permette di tenere sotto controllo le infezioni cutanee senza farmaci, grazie all’elettricità

Un gruppo di ricercatori ha pubblicato un interessante studio di cui potete prendere visione in fonte, nel quale è stata esplorata l’eccitabilità elettrica dello Staphylococcus epidermidis, un batterio che vive nella pelle e che è responsabile di comuni infezioni cliniche. Lo studio evidenzia come sia possibile utilizzare una leggera stimolazione elettrica per interrompere l’attività dannosa del batterio, prendendo di mira la sua “eccitabilità selettiva” in condizioni di pelle acida; lo scopo ultimo è quello di evitare, o quantomeno ridurre, l’utilizzo di farmaci come antibiotici per il trattamento di queste patologie.

Lo studio dimostra come il batterio diventi elettricamente eccitabile quando esposto all’acidità naturale della pelle sana, motivo che ha spinto i ricercatori a sviluppare un cerotto bioelettronico flessibile che fornisce delicati impulsi elettrici per sopprimere la capacità dei batteri di formare biofilm (ovvero lo strato protettivo che rende le infezioni più difficili da trattare); il dispositivo, grazie alla sua stimolazione mirata, ha permesso di ridurre notevolmente la crescita batterica su modelli di pelle suina.

cerotto bioelettronico

Considerando il preoccupante aumento globale di batteri resistenti ai farmaci antibiotici, questo nuovo metodo si prefigura come un’alternativa decisamente promettente per la cura di alcune tipologie di infezioni: a differenza dei trattamenti tradizionali che possono avere effetti collaterali anche dannosi, questa soluzione bioelettronica è localizzata e personalizzabile e può quindi ridurre i rischi associati all’uso diffuso di antibiotici.