La NASA sta compiendo nuovi passi in avanti per rispettare i tempi del primo allunaggio con equipaggio da più di cinque decenni a questa parte. Come tassello fondamentale nei lavori di preparazione, l’agenzia ha ora individuato nove potenziali zone di sbarco nei pressi del Polo Sud lunare, che potrebbero costituire aree di contatto per la sua missione Artemis III.

Le aree saranno naturalmente oggetto di ulteriori verifiche nei prossimi mesi attraverso studi scientifici ingegneristici e, inoltre, altre zone potrebbero essere individuate per le missioni successive ad Artemis III. Tuttavia, è a questo punto molto probabile che l’allunaggio possa avvenire in una delle alternative ora individuate.

La missione Artemis

Ricordiamo con questa occasione che la missione Artemis ha come scopo quello di riportare l’uomo sulla Luna e di visitare aree finora inesplorate del nostro satellite.

Proprio in tal senso, la scelta delle nove zone di potenziale allunaggio – afferma Lakiesha Hawkins, assistente vice amministratore associato del Moon to Mars Program Office – sembra essere funzionale al raggiungimento del doppio obiettivo di far sbarcare l’equipaggio in sicurezza vicino al Polo Sud e permettergli un’esplorazione più semplice.

In aggiunta a ciò, NASA ha anche ordinato le zone per probabilità di allunaggio:

  1. Peak near Cabeus B
  2. Haworth
  3. Malapert Massif
  4. Mons Mouton Plateau
  5. Mons Mouton
  6. Nobile Rim 1
  7. Nobile Rim 2
  8. de Gerlache Rim 2
  9. Slater Plain

Diamo dunque un’occhiata alla mappa con il collocamento delle diverse aree di allunaggio.

I nove siti in cui potrebbe avvenire l’allunaggio di Artemis III – Foto Nasa

Ne risulta evidente che la zona candidata numero 1 per Artemis III sia anche quella più lontana dal Polo Sud rispetto alle altre, e come le più vicine siano proprio le candidate ritenute ad oggi meno probabili.

Come sono state scelte le aree potenziali di allunaggio

Nel suo comunicato stampa NASA condivide inoltre alcune interessanti informazioni su come siano state scelte queste zone, che presentano caratteristiche geologiche molto diverse tra di loro e, proprio per questo motivo, offrono la necessaria flessibilità per le prossime missioni.

Il Polo Sud della Luna è un ambiente completamente diverso da quello in cui siamo atterrati durante le missioni Apollo“, ha detto Sarah Noble, responsabile scientifico lunare di Artemis presso la sede NASA a Washington. “Offre l’accesso ad alcuni dei terreni più antichi della Luna, così come alle regioni fredde e in ombra che possono contenere acqua e altri composti. Ognuna di queste regioni di atterraggio ci permetterà di fare scienza straordinaria e fare nuove scoperte“.

Per selezionare queste regioni, un team multidisciplinare di scienziati e ingegneri ha analizzato la regione del Polo Sud lunare utilizzando i dati del Lunar Reconnaissance Orbiter NASA e un vasto corpus di ricerche scientifiche lunari.

I fattori che hanno influenzato il processo di selezione hanno incluso:

  • potenziale scientifico
  • disponibilità della finestra di lancio
  • idoneità del terreno
  • capacità di comunicazione con la Terra
  • condizioni di illuminazione.

È stato inoltre tenuta in considerazione la capacità di traiettoria combinate del razzo SLS (Space Launch System) di NASA, della navicella spaziale Orion e di Starship HLS (Human Landing System).

È poi evidente come il team di Artemis III abbia valutato le regioni anche per le aspettative scientifiche: i siti all’interno di ciascuna delle nove regioni identificate hanno infatti il potenziale per fornire nuove informazioni decisive sulla comprensione dei pianeti rocciosi, delle risorse lunari e della storia del sistema solare.

Con Artemis III per la prima volta gli astronauti atterreranno nella regione polare sud della Luna. Voleranno su un nuovo lander in un terreno che è unico rispetto alla nostra passata esperienza Apollo“, ha aggiunto Jacob Bleacher, capo scienziato NASA per l’esplorazione. “Trovare i luoghi giusti per questo momento storico è un percorso che inizia con l’identificazione di luoghi sicuri per questo primo atterraggio, cercando poi di abbinarli con le opportunità scientifiche“.

Ricordiamo infine come l’agenzia spaziale selezionerà i siti definitivi per Artemis III solamente dopo aver identificato le date di lancio previste per la missione, che influenzeranno le traiettorie di trasferimento, o percorsi orbitali, e le condizioni dell’ambiente di superficie.

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