È disponibile per tutti dallo scorso 6 febbraio Bluesky, un social media ideato dal fondatore di Twitter, Jack Dorsey, nato come alternativa del discusso X di Elon Musk. Ma se ne sta parlando soprattutto in questi giorni all’indomani della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, secondo mandato in cui lo stesso Musk avrà un ruolo (secondario, almeno sulla carta), uno dei motivi per i quali alcuni si stanno cancellando da X.

Una delle alternative più gettonate e fedeli al vecchio Twitter è proprio Bluesky, una piattaforma social che si pubblicizza come libera e aperta, decentralizzata, federata e open source, un’alternativa a X che sta guadagnando molti iscritti, la maggioranza dei quali provenienti proprio da quest’ultimo.

Cos’è Bluesky, in breve

Accessibile dal marzo del 2023, ma solo su invito, Bluesky è dallo scorso febbraio disponibile per tutti, un social network decentralizzato e open source, una piattaforma che strizza l’occhio agli utenti delusi dal nuovo corso di X (ex Twitter) e alla ricerca di un’alternativa più libera e aperta, e soprattutto svincolata dalle decisioni di Elon Musk, di recente diventate più numerose e problematiche per il funzionamento stesso della piattaforma. Questo è lo slogan di Bluesky: “Social media as it should be“, un social media come dovrebbe essere un social media, in sostanza.

👋 Bluesky is an open social network that gives creators independence from platforms, developers the freedom to build, and users a choice in their experience. We’re so excited to have you here!

We share Bluesky updates & news from this account. A quick orientation thread: 🧵✨

— Bluesky (@bsky.app) 17 ottobre 2024 alle ore 09:06

Al posto dell’uccellino blu di Twitter c’è una farfalla come icona di Bluesky, una farfalla bianca che si staglia in un cielo blu chiaro come sfondo (da cui Bluesky). Esteticamente, questo nuovo social di Dorsey è infatti molto simile per come funziona e come si presenta, con un feed di post e contenuti di vario tipo condivisi dagli utenti e una struttura che ricorda X, per certi versi. Di recente, Bluesky ha implementato anche i video brevi (massimo di 60 secondi) e i messaggi diretti, e annunciato di voler introdurre un sistema di monetizzazione per i creatori di contenuti con cui gli utenti possono sostenere i loro progetti.

Come funziona Bluesky e cosa c’entra il fediverso

Per iscriversi basta accedere al sito web ufficiale o scaricare le app per dispositivi Android e iOS, rispettivamente dal Google Play Store e dall’App Store, e seguire la procedura guidata. Una volta inseriti l’indirizzo e-mail, la password e un nome utente si possono scegliere i trend e i feed da seguire, oltre agli utenti e alle pagine; tutto molto semplice.

Bluesky divide i contenuti in più feed. Quelli principali sono Discover e Following, che mostrano rispettivamente i post più popolari e quelli degli account seguiti, un po’ come succede su X, insomma. Ma è possibile anche crearne degli altri, i cosiddetti starter pack, con cui condividere utenti e feed preferiti con gli amici, oppure seguire dei feed personalizzati creati da altri utenti per seguire determinati argomenti e tendenze più e meno specifiche. Tutti i feed compaiono e sono accessibili dalla barra superiore dell’interfaccia di Bluesky.

Una caratteristica chiave di Bluesky, visibile già in fase di iscrizione ma riservata agli utenti più navigati, è la possibilità di ospitare altri server, un servizio di hosting diverso da Bluesky che permette agli utenti di ospitare i propri server potendo ottenere maggior controllo sui propri dati e, contestualmente, sfruttando la rete decentralizzata di Bluesky, sua particolarità.

La particolarità di Bluesky: AT Protocol

Serve infatti andare un po’ a fondo per capire ciò che distingue questo social network dagli altri, per scovare le particolarità di Bluesky, fra le quali spicca AT Protocol, una tecnologia per l’interoperabilità, che lo rende potenzialmente compatibile con qualsiasi servizio e social lo utilizzi. Questi sono i quattro pilastri su cui si basa il suo protocollo:

  • portabilità dell’account: gli utenti possono spostare il proprio account da un provider all’altro senza perdere dati, cioè l’identità online non è di proprietà di alcuna società;
  • scelta dell’algoritmo: include algoritmi aperti che permettono agli utenti di avere un maggiore controllo e di scegliere a quale algoritmo affidarsi;
  • interoperabilità: c’è un framework di interoperabilità basato su schemi chiamato Lexicon, utile per risolvere le sfide di coordinamento e per garantire la concorrenza;
  • prestazioni: è prioritaria la creazione di caricamenti rapidi su larga scala, grazie a protocolli che abbiano le performance come focus.

Bluesky abbraccia il concetto di fediverso, caratteristico di Mastodon e di Threads (il social network di Meta ispirato a X), un concetto che esiste da oltre un decennio ma che ultimamente sta godendo di maggiore notorietà. È la traduzione dall’inglese “fediverse”, parola composta da “federated” e “universe”, che indica un insieme di server su cui è installato lo stesso protocollo, ad esempio il citato AT Protocol di Bluesky o ActivityPub di Mastodon.

Usare un protocollo comune permette alle piattaforme social che ci si basano di trasferire contenuti, dati e altre informazioni fra loro. È come se X, TikTok, Instagram e Snapchat fossero interoperabili e permettessero agli utenti di pubblicare qualsiasi cosa da un social all’altro con i propri follower che possono commentare un video su Instagram e ricondividerlo su X e TikTok, senza mai uscire dall’app di Snapchat, per esempio.

Ancor più calzante è come David Pierce di The Verge ha descritto ActivityPub, il protocollo più quotato per diventare uno standard per il fediverso: “è come un gigantesco contenitore di contenuti. Tutti i post, i mi piace, i commenti, i follower, tutto, tutto in quel contenitore. Ogni volta che qualcuno pubblica un post, da una qualsiasi delle app (i social resi fittizi di cui sopra, ndr), finisce nello stesso contenitore. Qualsiasi app che lo desideri può leggere e scrivere quei post, proprio come qualsiasi app può scrivere qualcosa che qualsiasi altra app interpreterà come “una e-mail”. Il concetto del fediverso è strutturalmente più simile alla posta elettronica che alle comuni piattaforme che utilizziamo oggi: a prescindere dal servizio utilizzato (Gmail, Outlook, Alice, eccetera) serve solo conoscere l’indirizzo email del destinatario.

Meta con Threads, e il fondatore di Twitter con Bluesky, vogliono spingere proprio su questa nuova filosofia di social network aperti e più liberi. Il fatto che Bluesky è tuttavia l’unico social media basato su AT Protocol e che le altre piattaforme citate siano ancora poco utilizzate, è un altro discorso. Diversi sviluppatori, stanno tuttavia approfittando del protocollo e della tecnologia aperta di Bluesky per creare delle applicazioni connesse, come l’app per eventi Smoke Signal, il forum web Frontpage e l’app audio Bluecast.

I motivi della “fuga da X” e le alternative

Il 24 ottobre scorso Bluesky annunciava di aver superato i 13 milioni di utenti, tanti considerando che il mese precedente ne contava 4 in meno. Nel momento in cui scriviamo l’articolo, il contatore creato da Jaz, uno sviluppatore di Bluesky, segna oltre 20 milioni di utenti, aumentati molti soprattutto dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali dello scorso 5 novembre.

C’entra il fatto che Elon Musk abbia apertamente sostenuto Trump, ottenendo poi un ruolo nel suo secondo mandato, secondario ma potenzialmente importante per la tecnologia e l’innovazione. Sarà a capo del DOGE, acronimo inglese del dipartimento per l’efficienza del governo, un nuovo ente con compiti di consulenza sul taglio delle spese delle agenzie federali.

Le ambizioni politiche di Musk e le varie modifiche, più e meno esplicite, a X, che da due anni a questa parte lo hanno reso sempre più un luogo in cui la disinformazione ha maggiore spazio che in passato e un megafono (soprattutto) di complottismi e idee estremiste e violente, stanno portando molti utenti a cancellarsi da X, fra tutti lo storico quotidiano indipendente The Guardian.

Dall’acquisizione di Musk, X/Twitter ha perso molti iscritti e utenti attivi su base giornaliera, un calo a cui è conseguita una crescita delle alternative simili, più e meno fedeli al Twitter originario, come Threads di Meta, Mastodon e per l’appunto Bluesky. Giovedì 14 novembre, il capo di Instagram e Threads Adam Mosseri ha pubblicato un post in cui diceva che Threads, nel solo mese di novembre, ha ottenuto più di 15 milioni di nuovi iscritti, ridimensionando, seppur senza farne menzione, il traguardo dei 15 milioni di iscritti complessivi raggiunto da Bluesky il giorno precedente.

Nonostante la recente crescita di quest’ultimo e anche di Mastodon, social un po’ più complesso nel funzionamento e, anche per questo, meno popolare anche di Bluesky, è ancora Threads l’alternativa a X/Twitter più utilizzata, con oltre 275 milioni di utenti mensili a ottobre.

Almeno per ora, nonostante le recenti movimentazioni (in alcuni casi anche gonfiate dai media) abbiano portato diverse persone e aziende a cancellarsi da X, le alternative al social media di Musk sono ancora limitate e non è detto siano destinate a crescere ulteriormente e a diventare davvero un’alternativa di pari importanza.

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