Il panorama dei computer con processori ARM per Windows sta attraversando una fase particolarmente delicata, come evidenziano i più recenti dati di mercato diffusi da Canalys. Nonostante gli sforzi congiunti di Qualcomm e Microsoft nel segmento dei CoPilot+ PC, i numeri parlano chiaro: solo 720.000 computer ARM sono stati venduti nell’ultimo trimestre (nonché il penultimo di quest’anno), un dato che rappresenta appena l’1,5% del mercato totale dei laptop.
I PC Windows con ARM sono tutt’altro che un successo, per ora
La situazione appare ancora più critica se si considerano i dati relativi alle spedizioni, dove la quota si ferma allo 0,8%; in pratica, viene prodotto un PC ARM ogni 125 laptop tradizionali. Questi numeri, per quanto in crescita del 180% rispetto al trimestre precedente, evidenziano come la strada da percorrere sia ancora lunga.
Nel frattempo, il mercato dei PC con intelligenza artificiale integrata sta vivendo un momento decisamente più positivo. Il terzo trimestre del 2024 ha visto le spedizioni di computer con capacità AI raggiungere 13,3 milioni di unità, che rappresenta il 20% di tutti i PC spediti. È interessante notare come Windows abbia conquistato per la prima volta la maggioranza in questo segmento, con una quota del 53%.
Tornando ai PC ARM, Qualcomm mantiene un atteggiamento ottimista, consapevole che la transizione richiederà tempo. L’azienda ha dovuto fare il suo ingresso nel mercato con il top di gamma Snapdragon X Elite, posizionandosi nella fascia premium dove Apple domina con i suoi MacBook. La strategia prevede un graduale ampliamento della gamma verso fasce di prezzo più accessibili, con particolare attenzione al segmento 500-700 euro, dove si concentra il maggior volume di vendite.
Un ostacolo significativo rimane la percezione della compatibilità software. Nonostante Windows su ARM oggi offra un’esperienza paragonabile a quella dei primi Mac M1, grazie all’ottimo funzionamento dell’emulatore Prism (l’equivalente di Rosetta) e al crescente numero di applicazioni native, persiste una barriera psicologica tra i consumatori. Non aiuta nemmeno l’atteggiamento cauto dei rivenditori, che spesso preferiscono proporre soluzioni x86 considerate “più sicure”.
Il futuro del settore dipenderà molto dalla capacità di Microsoft e dei produttori di convincere sia i partner dei canali di vendita che gli utenti finali dei vantaggi dei PC con capacità intelligenti, grazie all’IA. Un recente sondaggio rivela che il 31% dei rivenditori non prevede di commercializzare PC Copilot+ nel 2025, mentre il 34% si aspetta che rappresentino meno del 10% delle proprie vendite.
Con la fine del supporto a Windows 10 che si avvicina, i prossimi trimestri saranno cruciali per spingere gli utenti verso l’upgrade a PC dotati di capacità AI. La sfida sarà dimostrare il valore aggiunto di queste nuove tecnologie, superando le resistenze del mercato e offrendo esperienze concrete che giustifichino l’investimento.
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